giovedì 27 febbraio 2020

Raspberry Pi 4 con 2Gb di RAM al prezzo del modello base!

Era il 29 febbraio 2012, e il mondo cominciava a conoscere Raspberry Pi.

Questo piccolo computer su una singola scheda, creato da una Fondazione benefica il cui scopo è diffondere l’insegnamento della cultura informatica, in questi 8 anni si è evoluto e è cresciuto, vendendo più di 30 milioni di pezzi, e arrivando a essere 40 volte più potente, sempre al prezzo di partenza di 35$.

Il taglio del prezzo!

Raspberry Pi 4 esiste in 3 versioni: quella base da 35$ con 1Gb di RAM e due versioni con 2 e 4 Gb di RAM. Per questo compleanno, La Fondazione Raspberry Pi il regalo lo fa a noi: Abbassa il prezzo della versione intermedia a 35$, esattamente il prezzo della versione base! E lo stesso prezzo di lancio di tutti i modelli precedenti! Il prezzo sarà ridotto per sempre: non si tratta di una offerta limitata nel tempo.

Vedi sul nostro forum : grazie alle convenzioni di RaspberryItaly con i rivenditori ufficiali italiani, puoi aggiungere anche un ulteriore piccolo sconto!

Buon compleanno, Raspberry Pi!

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giovedì 20 febbraio 2020

I Consigli che gli altri non danno. Primi Passi “controcorrente”.. 2020

Siamo nel 2020, molte cose sono oramai cambiate nel panorama Raspberri Pi. L’arrivo del Raspberry Pi 4 ha segnato l’inizio di una nuova generazione di Raspberry, abbattendo i limiti hardware dei modelli precedenti e inaugurando una nuova stirpe. Con il Pi 4 tantissimi nuovi utenti hanno deciso di buttarsi in questa avventura fatta di Lamponi e tecnologia, e allora è arrivato il momento di aggiornate la nostra raccolta di consigli “particolari”

Uguali o diversi?

Perché su Raspberryitaly siamo diversi? Perché siamo animati dalla passione, e cerchiamo di condividere le nostre esperienze.
Può sembrare una banalità, ma non è sempre così scontata.

Dietro ogni guida, ci sono cose che non tutti riescono a immaginare: settimane, spesso mesi, di prove, di consulti, di studio. Non ci limitiamo a cercare qualche paginetta in rete e prenderne i concetti, proviamo e riproviamo, fino a trovare la soluzione più semplice e appagante per l’utente finale. Sapeste quante guide non vedono mai la luce, o restano in bozza per mesi/anni!
Una guida dovrebbe essere il riassunto della migliore pratica, che sia per esperienza personale diretta o per esperienza della Community, magari elencando le soluzioni emerse da una discussione di mesi nel forum.
Con questa premessa, a volte ci fanno notare che quello che consigliamo è in disaccordo con quello che normalmente viene proposto sul web. Succede perché l’informatica è in continua evoluzione, e a noi la pappa pronta non piace, preferiamo cucinare da noi, fino a ottenere un piatto casalingo, certo, ma genuino. E magari si scopre che la torta fatta in casa a è più buona di quella della pasticceria del paese.
Raccolgo qui, quindi, quelli che sono i nostri consigli, che spesso sono differenti da quelli trovati in rete. Spesso si tratta solo di riuscire a cambiare mentalità, chi ha conosciuto i computer con i computer desktop faticherà all’inizio a sradicare alcuni concetti, mentre chi ha cominciato con i primi pioneristici home computer potrebbe riscoprire antichi approcci…
Come detto poco su, tutto può cambiare da un giorno all’altro, se in disaccordo con i consigli, ditecelo nel forum legato a questa guida, sempre disponibili a rimettersi in discussione!

I Consigli Che Gli Altri Non Danno:

Che distribuzione installo? Parliamone!

Distribuzione Desktop

Sempre più spesso dei nuovi utenti mi chiedono consigli dopo aver installato Ubuntu Mate o altre distribuzioni desktop più esoteriche su Raspberry, lamentandosi della scarsa ottimizzazione. Ragazzi, su Raspberry Pi, desktop vuol dire Raspbian con Pixel. Non potrà mai esserci una distribuzione più adatta a Raspberry di questa. Raspbian è curata e mantenuta direttamente dalla Fondazione Raspberry Pi, comprende una selezione di software che sono il giusto compromesso di usabilità e uso delle risorse per Raspberry Pi, spesso in versioni speciali modificate appositamente per l’hardware del Raspberry (ad esempio Chromium o VLC). Tutte le altre distribuzioni desktop, sono meno ottimizzate, e richiedono perlomeno un tuning esperto per usarle senza intoppi. Se esperti non siete, evitatele.

L’arrivo del Raspberry Pi 4 in configurazione anche di 2 o 4 Gb di RAM ha dato l’ultimo passo a Raspberry Pi per renderlo adatto all’ uso desktop: una CPU potente, e un decente quantitativo di RAM. Oggi un Pi4 si può usare come sostituto del pc, fermo restando le differenze di sistema operativo. Una vera rivoluzione, rispetto al passato.

Questo però non vi faccia commettere un errore: Raspberry Pi non è “solo” un computer come tutti gli altri. Cercate di andare oltre, di capire perché Raspberry è più adatto a fare da piccolo server, o essere il tramite con cui approcciare il phisical computing o la IA o l’ IoT. Perché con un PC desktop, queste cose, non le fate.

Distribuzioni Specifiche

Uso mediacenter? Chiosco interattivo? Server? automazione/domotica? Tutto insieme? Moltissimi installano Raspbian e poi, pian piano, approfondendo la conoscenza di questo mondo e lo sviluppo dei loro progetti, scoprono che non usano più nemmeno l’interfaccia a finestre.. gradevole e moderna, ma che spesso il terminale ben usato soppianta molto bene e in modo più spiccio. Se per ogni compito specifico c’è una distribuzione più adatta, c’è un motivo, e il motivo è sempre quello sfruttare al massimo le risorse del nostro Lampone, che non dimentichiamo che, se costa almeno 10 volte meno di un comune PC, non può (per forza di cose) essere usato allo stesso modo (un solo OS per fare tutto).

Al momento il Pi 4 non è ancora compatibile con alcune delle distribuzioni specifiche più consigliabili, il che costringe a scelte di ripiego, che, a volte, offrono una esperienza meno piacevole.

Distribuzioni Esotiche

No, ANDROID non va bene per Raspberry Pi!

No, WINDOWS 10 e i programmi per pc Windows non girano si Raspberry Pi!

Giusto per chiarire le cose. Con le dovute eccezioni e eventuali stravolgimenti futuri, Se avete preso Raspberry Pi per installarci Android o Windows avete sbagliato hardware. Ma provate, cambiando punto di vista, a concentratevi su quel che volete ottenere da un dispositivo, piuttosto che su come ottenerlo, e scoprirete che si può fare (magari meglio) in modi diversi da quelli che avevate in mente e che credevate gli unici possibili. Linux magari offre le stesse possibilità con programmi e sistemi completamente differenti a quelli a cui siete abitati e che, inconsciamente, cercate di riprodurre ossessivamente.

Come installo la distribuzione? Io consiglio NOOBS

(spesso si consiglia di scaricare l’immagine della distribuzione) Chi arriva a Raspberry Pi, nella maggior parte dei casi si trova al suo primo sistema Linux, magari non ha mai utilizzato le immagini disco, è tutto nuovo, e, ovviamente, sarà spaesato. Con NOOBS scarichi uno zip sul pc, lo scompatti sulla SD, la metti nel Raspberry Pi e poi fai tutto da lì. Vantaggi? scarichi e installi in automatico l’ ultima versione disponibile e la versione adatta al tuo modello Raspberry della distribuzione che hai scelto. Se ne scegli più di una, vengono impostate correttamente le partizioni, il multiboot. Hai una partizione di Recovery da cui ripartire se va male qualcosa e visibile da Windows. Svantaggi? La partizione di Recovery ruba qualche decina di Mb di spazio sulla SD, ma è veramente un problema?

Che mediacenter installo?

Mentre prima la risposta era univoca (OSMC!), oggi non può più esserlo: Raspberry Pi 4 non è ancora compatibile con OSMC. Tocca ripegare, per ora, su LibreElec. Con la raccomandazione di passare a OSMC non appena sarà aggiornato per il nuovo hardware (nonostante io tifi spudoratamente per OSMC, oramai le due distribuzioni sono molto molto simili, comunque).

Che emulatori installo?

Anche qui, la risposta RETROPIE! non può più essere univoca, in quanto anche in questo caso si è in attesa di supporto ufficiale per l’hardware del Raspberry Pi 4. Nel frattempo si può ripiegare su Lakka, derivato da LibreElec, installabile tramite NOOBS.

Quale modello di Raspberry Pi scelgo?

(Consigliare il modello più potente è sempre la scelta migliore?) No, non lo è.  Ancora con convinzioni figlie dell’ ambiente PC: “la mia CPU ha più Ghz della tua”, “Più potente è, meglio è”…
Anche questa è una delle domande che più si leggono nell’ambiente. In realtà non è una scelta poi così complicata: possiamo dire che in pratica la scelta è tra: Raspberry Pi Zero o Raspberry Pi 3B+, o Raspberry Pi 4.
Il primo è più piccolo, più economico, ma naturalmente meno potente. Questo però gli consente di consumare pochissimo e lo rende particolarmente adatto per le implementazioni a batteria o portatili o indossabili..
Il Raspberry Pi 4 è il modello di riferimento, il più potente Raspberry che possiate comprare, ma consuma certamente più di tutti i modelli precedenti (che non significa che vederete la differenza sulla bolletta elettrica: si parla di una manciata di euro di consumo annuo 24h/24h; significa invece che se dovete alimentarlo a batteria o con piccoli pannelli fotovoltaici, la differenza è rilevante), ma è ancora un modello relativamente “giovane”: il firmware è tuttora in sviluppo e nuove funzionalità vengono aggiunte man mano, ancora non tutte le distribuzioni software sono disponibili per questo nuovo modello.

Bisogna raffreddare Raspberry Pi 4 con una ventola?

NO! So che ovunque in rete avete letto il contrario, ma non qui. Sarà un caso? Noi non ci siamo limitati all’unboxing del nuovo modello e a far girare i benchmark appena tolto dalla scatola, abbiamo preso del tempo per l’uso reale, capito che il firmware di lancio è così buggato che fa scaldare la CPU più del dovuto, che va invece aggiornato, che i benchmark al 100% della CPU e GPU lasciano il tempo che trovano, vista la differenza prestazionale con i precedenti modelli. A parità di lavoro, la CPU è impegnata quattro volte meno rispetto a un Raspberry Pi 3B+, si scalda quindi più lentamente, ed è più veloce a portare a termine il lavoro, quindi in realtà è abbastanza difficile arrivare ai limiti di temperatura nell’uso normale. Più difficile che con i modelli precedenti. vedi i numeri 89 e 90 della rivista ufficiale The MagPi per test in merito al calore prodotto. Qui in italiano:

Numero 89 di The MagPi in Italiano

Numero 90 di The MagPi in Italiano

Esistono Raspberry Pi non originali?

(Qualcuno è convinto che ci siano in giro Raspberry Pi copiati,  e chiede come riconoscere gli originali) Strana convinzione comune, è che ci siano in vendita modelli identici ai Raspberry Pi originali, ma “copiati” e non originali: letteralmente contraffatti con tanto di lampone riprodotto. Beh, non è così. Raspberry Pi 4 è realizzato da grandi colossi dell’ elettronica su licenza della Fondazione Raspberry Pi, e alcuni esemplari oggi sono prodotti anche in Cina. Questo forse ha fatto nascere il falso mito dei “Raspberry Pi non originali copiati dai cinesi”, come più o meno capita con Arduino (che invece è open hardware e quini chiunque lo può realizzare). Niente di tutto questo, i Raspberry riportano i marchi di RS Components, Farnell, Allied Electronics, Element 14, e le indicazioni della licenza dalla Fondazione.
La Fondazione Raspberry Pi è un ente di beneficenza, non una multinazionale che punta al profitto. Nemmeno i cinesi sono riusciti a produrlo a un costo inferiore. Naturalmente ci hanno provato, e hanno realizzato macchine simili, ma certo diverse, come gli Orange Pi, Banana Pi, ecc e le varie schede che puntano a battere il Raspberry Pi in potenza (UDoo, ODroid, Pine64 ecc), ma in tutti questi casi, parliamo di prodotti differenti, non di Raspberry Pi non originali. Puoi contraffare una borsa di Gucci, che costa 14 euro tra materiale e mano d’opera, ma viene venduta a 1400 per il marchio, non puoi contraffare un Raspberry Pi che viene realizzato con lo scopo di avere il prezzo di vendita il più basso possibile.
Per quanto riguarda Raspberry Pi Zero, invece, visto il prezzo davvero risicato (ricordo che si parte da 5$) questi grossi produttori non erano interessati, vista la fetta assai piccola del loro guadagno. Così lo produce direttamente la Fondazione Raspberry Pi in Galles, negli stabilimenti della Sony. Con tutte le difficoltà del caso (non ha disponibilità totale dell’impianto, che normalmente produce i prodotti Sony; La Fondazione è un ente benefico e non un colosso di produzione elettronica), che limitano la produzione, e hanno causato il limite di acquisto a 1 pezzo per ordine.

Quale Monitor?

(TV, TV analogica, Monitor HDMI, Monitor VGA, Monitor DVI, LCD su GPIO, Monitor ufficiale Raspberry Pi). Queste sono le tipologie di display (e abbiamo tralasciato i vari display LCD/OLED/matrice di LED) che si possono collegare con successo a Raspberry Pi. Anche a questa domanda la risposta è sempre la stessa: dipende dall’utilizzo che si vuole farne. Ma vediamole più in dettaglio:

  • – le soluzioni HDMI sono praticamente indolori
  • – quelle VGA o DVI richiedono adattatori, e la situazione è già più delicata, siccome questo tipo di conversione non è così semplice, non tutti funzionano su Raspberry Pi. Essendo che la catena monitor-cavo-adattatore ha 3 variabili, non è detto che l’adattatore che funziona a un vostro amico con Raspberry Pi, funzioni anche a voi che avete un cavo e un monitor diversi dai suoi.
  • – quelle su GPIO sono le più complicate: occorre un driver, e su Linux i driver non si installano lanciando un comando; devono essere inseriti nel kernel. Questo comporta anche la ricompilazione del kernel, che andrà ripetuta ogni volta che viene aggiornato. Non proprio alla portata dell’utente non esperto. Per ovviare, solitamente i produttori offrono immagini di una o più distribuzioni già modificate con il loro driver inserito nel kernel, ma spesso non le mantengono aggiornate e, soprattutto, si limitano a Raspbian o magari Retropie, difficile trovare altre distribuzioni.
  • – Il display ufficiale è la scelta più immediata: usa la porta dedicata sul Raspberry, i driver sono già inclusi in Raspbian e nelle distribuzioni più diffuse.

Ci gira Netflix, Sky, Mediaset Premium, Amazon Prime, DAZN?

(Spesso nemmeno ci si pone la domanda, si dà per scontato che sia così) Ma così, non è. E spesso si dà per scontato che sia normale accedere a contenuti video criptati utilizzando un browser, che gira su una interfaccia basata a finestre. Perché? Ci servono le finestre per vedere Netflix? Ci serve un browser (letteralmente “colui che naviga”) per seguire dei programmi TV? In realtà no, ci serve accedere al flusso video, e dimostrare di avere i diritti di visione. Tutto il resto, è superfluo per visionare questi contenuti. Ma queste piattaforme video necessitano di proteggere i loro contenuti, e lo fanno tramite i DRM, e i DRM non vanno molto d’accordo con l’Open Source. Perché funzionino occorre una completa implementazione dei DRM, dal sistema operativo o perlomeno dal browser. Su Raspberry Pi non esistono browser non open source, quindi nessuno che abbia il supporto DRM integrato. L’arrivo di Kodi 18.x , per fortuna, ha introdotto un supporto ai DRM, e grazie a widewine, preo in prestito da ChromeOS, oggi esistono add-on per Kodi che consentono la visione di Amazon Prime Video e Netflix (contenuti protetti da DRM) senza dover passare per un desktop e un browser (come invece fanno su un pc Windows). Naturalmente occorre inserire le credenziali del proprio abbonamento per accedere ai contenuti. Vedi la discussione dedicata sul forum.

Come lo comando da remoto? Anche qui, vediamo

(tutti consigliano VNC + SSH) Il mediacenter lo comanderò con il telecomando o apposite app, i server via Samba, FTP, interfacce web, app specifiche. Spesso VNC è più scenico che utile e SSH è invece indispensabile e utile in qualsiasi utilizzo, con compiti dal solo accesso di servizio al controllo completo. Anzi, via SSH, volendo si può utilizzare il desktop remoto via X11 Forwarding senza bisogno di installare VNC o simili. Vedi la guida.

Putty? MobaXterm!

Tutta la rete, più o meno, consiglia di usare Putty, su Windows, per le connessioni SSH e seriali. Una tristezza assoluta come solo un programma Windows di decine di anni fa può essere. Io consiglio invece MobaXterm, molto più semplice per chi è poco pratico (si ricorda ip e utente, SFTP grafico integrato per copiare facilmente i file sul Raspberry) e anche per chi è più pratico (Server X11, remote desktop, supporto Mosh, ecc..)
è portabile e disponibile in versione gratuita.

Quale Webserver? NginX!

(gli altri consigliano Apache) Apache è senza dubbio un webserver molto usato, ma su Raspberry, al solito, è meglio stare i più leggeri possibile. NginX si rileva quindi la scelta migliore… Secondo noi. Poi ovviamente i modelli più recenti gestiscono molto bene anche Apache.

Quale libreria per comandare il GPIO? GPIO Zero!

(gli altri consigliano WiringPi o Rpi.GPIO) Una delle prime cose che si chiede chi si avvicina al Raspberry Pi e alla sua programmazione è “come facccio a comandare i pin del GPIO?”. Allora fa un giro in rete, e ne esce con il mal di testa. Molte librerie, numerazioni diverse, necessità di accedervi come Super User, sintassi non intuitiva. Da un po’ di tempo, esiste la soluzione, pure preinstallata in Raspbian: GPIO Zero. A dispetto del nome, non serve solo per Raspberry Pi Zero. lo “Zero”, in questo caso, significa “Zero fronzoli, zero complicazioni inutili”. Ed è proprio così. Chi impara ora DEVE imparare a usare GPIO Zero, si risparmierà molti grattacapi! Purtroppo le altre guide in rete sono poco più che copia e incolla o adattamenti dei soliti vecchi esempi dati dalla Fondazione o dal produttore dell’ hardware di turno.

Quale browser web? Chromium! (O magari… Ephifany)

La versione di Chromium (versione open di Chrome) preinstallata in Raspbian è stata modificata per utilizzare l’accelerazione hardware della GPU di Raspberry Pi per lo scrolling e per accelerare la riproduzione di contenuti video. Iceweazel (versione open di Firefox), no. Nonostante questo, Chromium rimane comunque molto pesante e tranne applicazioni particolari (chioschi molto essenziali), è da ritenersi usabile solo sul Raspberry Pi 3 e 4. I modelli Raspberry Pi precedenti dovrebbero ripiegare su Ephifany (il precedente browser ufficiale, più leggero d iquesti colossi, pur mantenendo un certo supporto all’accelerazione hardware della GPU di Raspberry).

Con cosa riproduco un file multimediale?

VLC: finalmente è stato adattato dalla fondazione per sfruttare un poco l’hardware di Raspberry Pi, e può essere il riproduttore multi uso da desktop per Raspberry

OmxPlayer: decisamente il veterano (è solo a riga di comando, sebbene si possano aggiungere interfacce grafiche di terze parti), è forse ancora quello da battere come prestazioni pure. Molto comodo per l’utilizzo anche all’ interno di script e programmi

Kodi: Più che un player è un mediacenter completo, può usare internamente omxplayer per rirodurre i media, supporta quindi anche lui l’accelerazione hardware della GPU. gli innumerevoli add-on permettono di riprodurre qualsiasi contenuto in rete e non, e possono addirittura trasformarlo in qualcos’altro (lanciare giochi, operazioni sui file, comunicare con device fisici più disparati, ecc)

Come faccio a avere aiuto sull’uso di Raspberry Pi?

Qui la risposta, sarà di parte. Ma analizziamo le opzioni:

Libri: soluzione molto pratica, ma che ha la brutta tendenza a diventare obsoleta alla velocità della luce. Esistono comunque pubblicazioni periodiche che riescono a tenerti aggiornato senza invecchiare troppo (come la rivista ufficiale Raspberry Pi The MagPi, che su RaspberryItaly trovi tradotta in italiano), che offrono le versioni in pdf gratuite (rivista o lbri) e la versione cartacea a pagamento.

Community: entrare a far parte di una Community online è il metodo ideale per scambiare idee, esperienze, progetti e farsi ispirare da quelli altrui. la loro forma “on-line” fa in modo di essere sempre al passo con le rapide evoluzioni di questo mondo. Meglio appoggiarsi a un portale ben strutturato, piuttosto che cercare rapidamente risposta nei social: gli argomenti possono essere complessi e affascinanti e la forma veloce e la mancanza di una struttura storicizzata tipica dei social, mal si adatta a gestire argomenti “seri” e approfonditi. Molto meglio un forum: ( se avete dimestichezza con l’inglese, il forum ufficiale di Raspberry Pi va benissimo, ma se preferite interfacciarvi con gli utenti italiani, scoprire persone vicino a voi con la stessa passione, allora il nostro piccolo mondo (di noi tutti) RaspberryItaly.com con il suo forum.raspberryitaly.com è il posto ideale.

Link alla discussione sul forum, relativa ai consigli qui inseriti, o utile per suggerirne altri.

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martedì 18 febbraio 2020

MagPi in italiano! Numero 90: Costruisci il Magic Mirror migliorato

Febbraio è il mese più corto dell’anno, ma noi cerchiamo sempre di aggiungere qualche pagina in più. Parliamo delle traduzioni della rivista ufficiale Raspberry Pi, oramai appuntamento mensile da diversi anni. Ecco quindi l’estratto dal numero 90 di The MagPi! Del febbraio 2020:

  • Costruisci il Magic Mirror migliorato: MagicMirror2, installalo facile controllalo a voce
  • Nuovo Anno, nuovi progetti: dei progetti per cominciare bene l’anno, o per trarre ispirazione
  • Test dei case dissipanti per Raspberry Pi 4: Quale case scegliere per il Pi4? è vero che la ventola è indispensabile? Test comparativo
  • Recensione del case “simil gameboy” RetroFlag GPi: una console portatile alimentata da Raspberry Pi
  • I 10 migliori progetti per creare giochi

Numero 90: “Costruisci il Magic Mirror migliorato“, 25 pagine estratte dal numero di febbraio 2020 di The MagPi.

MagPi90 copertina

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D-Link presenta due nuove videocamere per la casa e i piccoli uffici

 

D-Link lancia le nuove videocamere mydlink basate sull’intelligenza artificiale per la sorveglianza intelligente degli spazi privati: rilevazione del movimento per una sicurezza smart

 

D-Link ha presentato due nuove telecamere mydlink con un’ampia gamma di funzioni di rilevamento intelligente, progettate appositamente per garantire una sorveglianza di alta qualità in diversi ambienti interni. Pensate per ambienti domestici o i piccoli uffici, la videocamera Smart Full HD Wi‑Fi (DCS-8325LH) mydlink e la videocamera Mini Full HD Wi-Fi (DCS-8000LHV2) sono facili da installare e accessibili da remoto, ovunque e in qualsiasi momento.

 

 

 

La videocamera D-Link Smart Full HD Wi‑Fi è dotata di un sistema di rilevamento intelligente del movimento basato intelligenza artificiale; offre agli utenti diverse opzioni su ciò che viene inquadrato dalla videocamera e su quali notifiche ricevere. Gli utenti possono specificare quali tipi di movimento vogliono rilevare. È anche possibile definire più zone e ricevere immediatamente una notifica quando viene rilevato un movimento in aree specifiche.

 

La DCS-8325LH è anche dotata di funzionalità evolute, come la visione notturna integrata, una risoluzione di 1080p, uno slot per schede microSD per il salvataggio locale della registrazione, funzionalità audio a due vie e il protocollo di sicurezza Wi-Fi WPA3. Il suo obiettivo grandangolare da 151 gradi consente agli utenti di tenere sotto controllo un’area più ampia della stanza con una singola videocamera.

 

 

DCS-8000LHV2: il restyling porta l’AI

D-Link ha inoltre annunciato la nuova videocamera Mini Full HD Wi-Fi (DCS-8000LHV2), praticamente un restyling della sua best seller DCS-8000LH. Altrettanto compatta nel design, è stata aggiornata con risoluzione Full HD 1080p, sicurezza Wi-Fi WPA3 e rilevamento del movimento basato su intelligenza artificiale. La videocamera è in grado di distinguere i movimenti effettuati da una persona rispetto ad altri oggetti, riducendo significativamente i falsi allarmi.

 

 

Entrambe le fotocamere sono facili da configurare e controllare tramite l’app mydlink per smartphone e tablet. Gli utenti possono usufruire del mydlink Cloud Recording gratuito, che archivia i video registrati per 24 ore nel loro archivio cloud personale. In alternativa, è disponibile anche una gamma di opzioni a pagamento che offrono la conservazione della registrazione fino a 30 giorni.

 

L’app mydlink supporta anche le Rich Notifications, una funzione che invia al dispositivo mobile una notifica push con un’istantanea nel momento in cui viene rilevata l’attività.

Progettate pensando alla moderna smart home, le due videocamere D-Link possono lavorare in collaborazione con un’ampia gamma di dispositivi mydlink, quali smart plug e sensori. Sono inoltre pienamente compatibili con Amazon Alexa e Google Assistant, offrendo l’ulteriore comodità del controllo vocale.

 

www.eu.dlink.com

 

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lunedì 17 febbraio 2020

Bang & Olufsen presenta la Contrast Collection a firma Norm Architects

 

La nuova Contrast Collection di Bang & Olufsen è una collezione esclusiva composta da otto pezzi creata in collaborazione con lo studio di design danese Norm Architects

 

 

La nuova Collezione Contrast Bang & Olufsen esplora diverse combinazioni di materiali e texture, tra superfici ruvide e lisce, chiare e scure, in un’alternanza di silenzio e rumore, armonia e frastuono. La collezione speciale B&O celebra la passione e l’artigianalità che il rinomato brand danese e Norm Architects condividono nel giocare con le tensioni tra materiali.

“La Contrast Collection è un’interpretazione senza tempo dei trend abitativi odierni, incentrata sulla tattilità e sulle texture. La combinazione di tonalità di colore, materiali e superfici crea una collezione di pezzi esclusivi dal design intramontabile. Non solo i prodotti sono caratterizzati da un elevato contenuto estetico, ma offrono anche lo straordinario suono Bang & Olufsen”, ha affermato Kresten Bjørn Krab-Bjerre, Design Director di Bang & Olufsen.  

 

 

La Contrast Collection mostra tutta l’artigianalità Bang & Olufsen

I colori della collezione Contrast sono stati definiti esplorando nuovi modi di lavorare l’alluminio, un materiale che è diventato parte integrante e fondamentale nei progetti di Bang & Olufsen. L’azienda danese insieme a Norm Architects ha voluto trasformare l’alluminio lucido utilizzando uno spettro di colori tenui e caldi, che potessero mettere in risalto le diverse texture applicate al metallo. Le tonalità grigio chiaro e antracite sono state create partendo dal campione di antracite – un grigio terroso, quasi nero – ottenuto nell’impianto di anodizzazione presso la sede di Bang & Olufsen.

Le texture in alluminio spazzolato sono state ottenute dopo innumerevoli esperimenti con diversi trattamenti superficiali. Vi è un sottile equilibrio tra il presentare un effetto spazzolato derivante da processo voluto e controllato e ciò che gli esperti nella lavorazione dell’alluminio di Bang & Olufsen sono riusciti a ottenere, dopo un lungo processo iniziato con la spazzolatura a mano di pezzi di alluminio piatto per conferire al metallo una maggiore tattilità e dare così a Contrast il suo aspetto unico e caratteristico.

 

 

Con Kvadrat un nuovo tessuto in lana fonotrasparente

Nel 2015 Bang & Olufsen ha contribuito a creare il suo primo tessuto fonotrasparente in collaborazione con la società tessile danese Kvadrat. Per la Contrast Collection, Bang & Olufsen e Norm Architects hanno voluto esplorare un nuovo tipo di tessuto che aumentasse la tattilità dei prodotti rendendoli perfetti per qualsiasi interior. Il tessuto, realizzato in lana e viscosa, deriva dal prodotto Hallingdal di Kvadrat, che offre un’eccellente durata, mentre la viscosa aggiunge brillantezza e profondità al colore. La versione originale utilizza filati spessi, quindi la struttura è stata allentata per offrire alte prestazioni acustiche, pur mantenendo la ricca trama.

 

 

B&O CollezioneContrast: ecco la collezione completa

La Contrast Collection Bang & Olufsen è composta da una selezione di otto tra diffusori e cuffie di maggior successo di Bang & Olufsen:

  • Beoplay A1 (prezzo al pubblico consigliato € 250) – Speaker Bluetooth ultra portatile con griglia in alluminio spazzolato e base in un piacevole materiale caratterizzato da micro puntini. Colore: Natural Brushed;
  • Beoplay H9 (prezzo al pubblico consigliato € 500) – Cuffie wireless a cancellazione di rumore dal design pulito e lineare, con un delicato effetto cemento sulla custodia. Colori: Grey Mist e Anthracite;
  • Beoplay A9 (prezzo al pubblico consigliato € 2.750) – Diffusore wireless dal design con una struttura in metallo scuro anodizzato e tessuto leggero che si integra perfettamente con qualsiasi arredo. Colore: Anthracite;
  • Beosound Stage (prezzo al pubblico consigliato € 1.650) – Soundbar che migliora l’esperienza TV caratterizzato da un tessuto ricco e resistente e con una trama orizzontale in rilievo. Colore: Anthracite;
  • Beosound Shape (Grey Define & Dark Grey Define: prezzo al pubblico consigliato € 250 (2 pezzi), Esagono in legno: prezzo al pubblico consigliato € 600 (2 pezzi)) – Sistema di diffusori modulari con trama orizzontale in due colori che si abbinano al pannello in rovere scuro. Colori: Grey Define, Dark Grey Define, Esagono in legno in rovere scuro;
  • Beosound Edge (prezzo al pubblico consigliato € 3.600) – Diffusore wireless compatto con un elegante profilo in alluminio sottile, finitura opaca e tessuto di lana mista a viscosa resistente e durevole. Colore: Anthracite;
  • Beosound 1 (prezzo al pubblico consigliato € 1.650) – Diffusore portatile con un’esclusiva lavorazione

superficiale sabbiata per un touch morbido e dal design minimal. Colore: Anthracite;

  • Beosound 2 (prezzo al pubblico consigliato € 2.200) – Sistema di diffusori in alluminio anodizzato che mette in evidenza la lavorazione spazzolata della superficie. Colore: Natural Brushed.

 

www.bang-olufsen.com

 

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domenica 16 febbraio 2020

Soundbar LG 2020: connettività semplificata e sempre più smart

 

LG aggiorna la gamma di soundbar con nuovi modelli caratterizzati da audio ad alta risoluzione Meridian e dalla capacità di avvolgimento delle codifiche Dolby Atmos e DTS:X

 

LG Electronics introduce una gamma di soundbar con connettività semplificata, funzioni smart e design elegante, che va ad abbinarsi alla perfezione con i suoi televisori.

I nuovi modelli sfruttano ancora una volta la partnership di lunga data con Meridian Audio, tra cui il Bass and Space che potenzia la riproduzione delle basse frequenze e amplia il soundstage, e l’Image Elevation, che assicura un’esperienza d’ascolto più realistica ed eleva il sound degli strumenti principali e delle voci. Inoltre, la maggior parte dei modelli di soundbar LG 2020 supporta le tecnologie Dolby Atmos e DTS:X per un audio dinamico e completamente avvolgente.

 

 

La nuova funzionalità per le soundbar LG AI Room Calibration offre un audio ottimizzato, che adatta automaticamente il suono in base all’ambiente in cui è situato lo speaker. Durante la riproduzione di contenuti Dolby Atmos o DTS:X, questa tecnologia permette agli utenti di godere di un suono surround più realistico che sembra provenire da più direzioni. Inoltre, le soundbar LG sono dotate di un algoritmo di elaborazione avanzato in grado di fare un upscaling dei formati di file convenzionali, fino a raggiungere una qualità quasi da studio.

 

 

Soundbar LG 2020: Google Assistant è integrato

Per un’esperienza home theater più coinvolgente, le nuove soundbar LG offrono un audio Pass-Through e un suono più cinematografico con il kit aggiuntivo SPK8 Wireless Rear Speaker Kit, compatibile con la maggior parte dei nuovi modelli di soundbar LG. Inoltre, con Google Assistant integrato nei nuovi modelli della gamma 2020, gli utenti possono inoltre controllare i dispositivi intelligenti di casa dalla loro soundbar LG con tutta la comodità e la facilità dei comandi vocali. La connettività sarà più facile che mai con l’aggiunta di un canale di ritorno audio potenziato (eARC), così che gli utenti possano collegare i dispositivi esterni direttamente ai loro televisori compatibili eARC e godere di un suono tridimensionale dai formati audio ad alta risoluzione come Dolby True HD o DTS Master Audio.

Tra le novità di LG nella categoria soundbar ci sono due vincitori del CES Innovation Award. I modelli SN9YG e SN11RG sono stati premiati per la qualità del suono e per l’usabilità, mentre la soundbar di punta SN11RG (nelle foto) è un sistema a 7.1.4 canali completo di due altoparlanti posteriori senza fili capaci di indirizzare il suono frontalmente e verso l’alto, per un ascolto effettivo a 360 gradi. Con un design sofisticato che si abbina perfettamente all’estetica minimalista dei televisori LG da 55 e 65 pollici, queste eleganti soundbar creano un’armonia visiva che si adatta a qualsiasi ambiente.

 

“Vogliamo offrire un suono migliore a un numero sempre maggiore di persone, per questo motivo abbiamo ampliato l’offerta di prodotti che sfruttano la nostra partnership di successo con Meridian”, ha detto Park Hyung-woo, head of LG Home Entertainment Company’s audio and video business. “Grazie alle alte prestazioni e alla loro versatilità, i nuovi modelli di soundbar LG renderanno l’esperienza audio premium accessibile a un numero sempre maggiore di utenti in tutto il mondo”.

 

www.lg.com/it

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Sennheiser HD350BT e HD450BT, qualità audio a lunga durata

 

Le nuove cuffie Sennheiser HD350BT e HD450BT sostituiscono le precedenti 4.40BT e HD 4.50BTNC e offrono un’autonomia di ascolto di 30 ore, con i servizi di assistenza vocale

 

Presentati in anteprima al CES 2020 di Las Vegas, i nuovi modelli di cuffie Sennheiser HD350BT e HD450BT rappresentano un’evoluzione dei modelli precedenti HD 4.40BT e HD 4.50BTNC e offrono una combinazione di qualità audio, tecnologia wireless, lunga durata della batteria (30 ore) superiori e una funzione di accesso istantaneo ai servizi di assistenza vocale. L’HD 450BT consente, inoltre, di eliminare attivamente il rumore dell’ambiente circostante in modo da poter godere di un’esperienza audio senza distrazioni.

 

Sennheiser HD450BT lifestyle

 

Nuove cuffie over-ear Sennheiser: BT 5.0 e i codec più evoluti

Le nuove cuffie wireless di Sennheiser sono state studiate per offrire un’esperienza audio superiore agli standard caratterizzata da bassi dinamici e profondi. Questi modelli sono dotati della più recente tecnologia wireless che include la compatibilità con la versione Bluetooth 5.0 e il supporto codec di alta qualità, tra cui AAC, AptX™ e aptX™ a bassa latenza per una perfetta sincronizzazione dell’audio con le immagini a video del proprio device.

“Le nuove cuffie HD 350BT e HD 450BT sono state create per tutti coloro che desiderano intensificare nel quotidiano la propria esperienza audio”, ha affermato Jermo Köhnke, Product Manager di Sennheiser.

La funzione di cancellazione attiva del rumore della cuffia HD 450BT (che può essere utilizzata sia in modalità wireless che con filo) assicura un sound eccezionale anche in ambienti rumorosi.

 

Sennheiser HD350BT

 

Audio personalizzabile

Attraverso la consolle di equalizzazione dell’app Smart Control di Sennheiser è possibile configurare le impostazioni audio della cuffia secondo le proprie preferenze per ottenere un sound neutro o potenziato a seconda delle esigenze. Grazie alla modalità podcast, l’applicazione consente anche di ottimizzare la riproduzione di un podcast, di audiolibri e di altri contenuti vocali oltre che la visualizzazione dello stato della batteria, una guida rapida e aggiornamenti del firmware.

Le due nuove cuffie Sennheiser sono la soluzione ideale per chi viaggia grazie alla lunga durata della batteria che consente l’utilizzo senza ricarica fino a 30 ore. La cuffia è dotata di una pratica porta USB-C che permette una veloce ricarica e, grazie al design compatto, rappresenta la combinazione perfetta tra linee di stile minimal ed essenziale ma resistente.

 

 

Oltre al loro elegante look&feel, le nuove HD 450BT e HD 350BT offrono un’esperienza di ascolto intuitiva, comoda ed estremamente fruibile, adatta all’utilizzo quotidiano dell’accessorio. Un pulsante dedicato, infatti, consentirà al semplice tocco il rapido accesso alla funzione di assistenza vocale con i sistemi Siri o Google Assistant.

Le cuffie HD 350BT e HD 450BT saranno disponibili nelle varianti colori nero e bianco: HD 350BT al prezzo di 99,00€ e HD 450BT al prezzo di 179,00€.

 

www.exhibo.it

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Hisense TV 2020: Laser TV e Sonic Screen Laser le novità

 

Hisense presenta quattro nuovi modelli di TV: il Trichroma Laser TV L9 da 75” e 100”, Laser TV L5, Sonic Screen Laser TV e il prototipo Self-Rising Screen Laser TV

 

Hisense ha presentato i nuovi modelli dei Laser TV che rappresentano il futuro dell’immagine, del suono e della forma. Trichroma Laser TV L9, presentato nelle versioni da 75” e 100”, si distingue per l’immagine realistica e i colori naturali, raggiungendo il 90% di quelli riconoscibili dall’occhio umano. Il Laser TV L5 (da 100”) porta l’esperienza del cinema direttamente a casa, mentre Sonic Screen Laser TV (da 88”) fa della qualità audio il suo punto di forza. Inoltre, l’azienda ha presentato il prototipo Self-Rising Screen Laser TV da 70 pollici nel quale è stato integrato anche uno schermo avvolgibile.

Il primo laser TV di Hisense è stato presentato nel 2015 a CES e l’azienda ha fatto un importante passo avanti sia dal punto di vista delle dimensioni (150” rispetto ai 75”) che dalla qualità dell’immagine (da single-color a full-color). Secondo i dati riportati da CMM (China Market Monitor Co), da gennaio a novembre 2019 le vendite complessive dei Laser TV sono aumentate del 107% ed è la categoria di prodotti con la crescita più rapida nel mercato dei televisori a colori negli ultimi anni.

“Crediamo che questa tipologia di televisore dominerà il futuro” ha affermato il Vicepresidente di Hisense, Lin Lan. “Siamo molto ambiziosi e abbiamo intrapreso una grande sfida: ci siamo prefissi un obiettivo di 40 milioni di vendite all’anno e puntiamo a posizionarci al secondo posto a livello globale”.

 

Hisense ULED CES 2020

 

Trichroma Laser TV: lo standard BT.2020 è confermato

Il nuovo Hisense TV L9 con i pannelli da 75 o 100 pollici è dotato dell’innovativa tecnologia Trichroma che permette di impostare i colori naturali al massimo del loro realismo, raggiungendo il 90% di quelli riconoscibili dall’occhio umano. Hisense Trichrome Laser TV raggiunge lo standard BT.2020, il più elevato dal punto di vista della profondità del colore che punta alla perfetta riproduzione dell’intera gamma di colori percepiti dal nostro sistema visivo.

 

Hisense VIDAA

 

Hisense Laser TV L5: godersi ogni dettaglio

La peculiarità del nuovo Laser TV L5 è la capacità di riprodurre in modo fedele e preciso ogni dettaglio delle immagini, grazie ad una tecnologia che supera la gamma di colori standard 4K. Inoltre, le immagini vengono create tramite la luce emessa da Laser blu che regalano una qualità senza compromessi, soprattutto per le azioni rapide come gare, partite sportive o giochi con qualsiasi condizione di luce.

 

Sonic Laser TV, suono ancora più cristallino

Hisense Sonic Screen Laser TV è il primo modello dotato di tecnologia DML (Distributed Mode Loudspeaker) in grado irradiare il suono tramite vibrazioni a spettro completo su tutta la superficie del pannello. Si ottiene così una maggiore distanza di trasmissione, un senso più chiaro della posizione del suono ed altissima qualità sonora. Questo modello integra perfettamente audio e immagine e rappresenta il futuro della tecnologia audio dei Laser TV.

 

Infine, Hisense ha presentato un prototipo del Self-Rising Screen Laser TV con uno schermo che si avvolge in autonomia che si contraddistingue dal design one-body e da un ampio display da 70 pollici ed è caratterizzato dalla possibilità di poter arrotolare lo schermo, pur mantenendo le stesse prestazioni ottiche.

 

www.hisense.it

 

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martedì 4 febbraio 2020

Copland presenta CSA-100, il nuovo amplificatore/DAC integrato e ibrido

 

Copland CSA-100 è il nuovo amplificatore ibrido presentato dal brand danese, con integrata una evoluta sezione DAC e Bluetooth per convertire file fino a 32bit/384kHz

 

Copland, marchio scandinavo ben conosciuto tra gli appassionati di hi-fi, ha presentato il nuovo amplificatore integrato CSA-100, basato su tecnologia cosiddetta ibrida, ovvero con valvole e transistor allo stesso tempo. Grazie a una versatilità elevata (connessioni digitali e XLR) e a componentistica selezionata, il nuovo ampli si presta a riscuotere da subito un grande successo tra gli esperti del settore.

 

Dietro ogni creatura Copland ci sono la mano e la testa di Ole Mueller, ingegnere nonché appassionato di musica che ha saputo far crescere con cognizione di causa l’azienda fino ai giorni nostri. Il nuovo amplificatore integrato ibrido CSA-100 è dunque l’ultimo nato tra i suoi progetti e unisce i vantaggi delle valvole nello stadio di preamplificazione, a quelli dello stato solido nella sezione finale di potenza e in modo estremamente originale.

 

Copland: altri amplificatori ibridi in arrivo nel 2020

Il Copland CSA100 è il primo di tre modelli che vedranno la luce nel 2020. A lui si affiancheranno, infatti, il più piccolo CSA-75 e il top di gamma CSA-150, cifre che stanno ad indicare la rispettiva potenza di uscita per canale.

L’amplificatore integrato Copland CSA-100 riprende il concetto di ibrido (valvole abbinate a transistor) che già in passato aveva reso famosi le amplificazioni della casa danese, tra i primi costruttori a introdurla oltre trenta anni orsono. Ricordiamo, a titolo di esempio, gli acclamati Copland CSA-14 e CSA-29.

 

Nel CSA-100 la sezione finale è quindi a transistor ed è capace di erogare 2x100W su un carico di 8 Ohm (ma in grado di scendere fino a 2 Ohm); questa è pilotata da una sezione buffer a triodo, seguita da un doppio MOS-FET che funge da driver degli stadi finali. Dunque, nel nuovo amplificatore integrato Copland convivono ben tre diverse tecnologie, che forniscono la morbidezza del tipico suono valvolare e allo stesso tempo la potenza e il controllo dello stato solido, affidando l’amplificazione in tensione ai tubi, dove sono imbattibili. La versatilità è un altro punto forte del CSA100: oltre a un ingresso Phono MM, infatti, l’ampli Copland è dotato di DAC con ingressi S/PDIF, ottico, USB-B e capacità di decodifica 32bit/384KHz grazie al Sabre ES9018 in configurazione Quad Mono (4 chip per canale). In più c’è il Bluetooth aptX HD opzionale e infine uscita cuffia con amplificatore dedicato.

 

www.audiogamma.it

 

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lunedì 3 febbraio 2020

Serratura e Chiavi Intelligenti Netatmo: sicurezza e libertà ineguagliabili

 

Netatmo presenta la Serratura e le Chiavi Intelligenti, dispositivi smart che permettono all’utente di gestire e condividere l’accesso alla propria casa in modo semplice e moderno

 

 

La nuova Serratura e le Chiavi Intelligenti Netatmo permettono all’utente di gestire e condividere l’accesso alla propria casa in modo sicuro e smart: oltre all’apertura convenzionale, infatti, è possibile utilizzare l’applicazione Netatmo Security.

Da quest’ultima è possibile configurare tutte le Chiavi Intelligenti che si desidera abbinare alla Serratura, condividere l’accesso alla casa con tutti i membri della famiglia e disattivare una chiave smarrita o rubata, con un semplice clic sullo smartphone.

 

 

Ma le funzioni smart non finiscono qui. L’utente, infatti, può mandare un invito allo smartphone dei suoi ospiti per lasciarli entrare in casa, anche in sua assenza. L’invito viene trasmesso direttamente dall’applicazione e sostituisce la chiave fisica. In questo modo, anche se dall’ufficio o durante una vacanza, non ci si dovrà più preoccupare di lasciare le chiavi a un vicino o sotto allo zerbino. Nel caso delle case vacanze, gli ospiti ricevono l’accesso all’alloggio per la durata del loro soggiorno. Dopodiché, il proprietario revoca semplicemente l’invito dal proprio smartphone, senza bisogno di spostarsi.

 

“La Serratura e le Chiavi Intelligenti Netatmo rendono la casa più sicura e offrono ai nostri clienti una maggiore autonomia nella vita di tutti i giorni. Potendo aprire e chiudere la porta dallo smartphone, non dovranno più chiamare il fabbro e attendere lunghe ore se dimenticano le chiavi in ufficio o dentro casa”, ha dichiarato Fred Potter, Fondatore di Netatmo e CTO del programma Eliot di Legrand. “Progettata per resistere alle effrazioni e attacchi informatici, la Serratura ha ottenuto le certificazioni più importanti in materia e soddisfa la crescente domanda degli utenti di prodotti utili, affidabili e senza abbonamento.”

 

Netatmo Serratura e Chiavi Intelligenti

 

Serratura Intelligente Netatmo: a prova di manomissione

Certificata A2P, BZ+ e SKG (certificazioni che corrispondono agli standard più severi in materia di sicurezza in Europa), la Serratura Intelligente Netatmo è pensata per resistere alle compromissioni fisiche e agli attacchi hacker. Basata sulla tecnologia Bluetooth e quindi non dipendente da una connessione IP, la Serratura comunica con le Chiavi Intelligenti attraverso la tecnologia NFC. In caso di smarrimento o furto delle Chiavi, l’accesso alla casa rimane protetto, poiché l’utente può disattivarle in tempo reale con un semplice gesto dal proprio smartphone senza dover sostituire la Serratura.

Inoltre, a garanzia della sicurezza dei dati degli utenti, le autorizzazioni di accesso e i dati identificativi di ogni Chiave sono archiviati a livello locale nella Serratura Intelligente anziché sul Cloud.

 

 

 

Addio pesanti mazzi di chiavi

Si possono installare tutte le Serrature Intelligenti che si desidera (sulla porta d’entrata, quella del garage o perfino sulla porta del luogo di lavoro) e usare una sola e unica Chiave Intelligente, di fatto mandando in pensione i pesanti e voluminosi mazzi di chiavi.

 

Netatmo Serratura e Chiavi Intelligenti

 

La Serratura Intelligente è compatibile con Apple HomeKit. Grazie a questa feature, l’utente può creare scenari personalizzati per connettere il proprio prodotto ad altri dispositivi intelligenti della casa impostando svariate combinazioni, come ad esempio accendere tutte le luci della casa quando si apre la porta d’entrata.

La Serratura e le Chiavi Intelligenti Netatmo sono state premiate nella categoria “Home Appliances” all’ultimo concorso “CES 2020 Innovation Awards”.

 

www.netatmo.com

 

 

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Vimar Arké disponibile anche nella versione multifinestra

 

La Serie Vimar Arké è disponibile anche nella versione multifinestra, confermando la propria vocazione internazionale grazie alla compatibilità con gli standard tedesco e francese

 

 

Vimar introduce nel catalogo di placche della Serie civile Arké anche il formato multifinestra, che così conferma la sua vocazione internazionale: è infatti disponibile per standard tedesco e francese, rispondendo nello stesso tempo alle più attuali tendenze di interior design.

 

Vimar Arké multifinestra

 

Arké, lo stile italiano versatile ed elegante

Arké è la soluzione Vimar ai bisogni di oggi: un oggetto semplice ma attuale e di lunga durata che si inserisce perfettamente nei moderni contesti abitativi, in cui la domotica semplifica la gestione della casa, ottimizzandone i consumi.

Caratterizzata da un design contemporaneo, la serie civile di Vimar è disponibile in due forme ispirate al principio della semplicità: Arké Classic, caratterizzata dalla geometria razionale, profilo lineare e angoli netti; Arké Round, con le superfici sinuose, leggermente curvata con angoli morbidi.

Sono ben sette i materiali tra cui scegliere, – metallo verniciato, metallo galvanico, legno massiccio, Reflex, tecnopolimero verniciato e tecnopolimero – tutti lavorati con l’attenzione per le finiture tipica dell’inconfondibile stile italiano e trattati con procedimenti eco-friendly, costampaggi dalla resa estetica ottima e verniciature anti usura.

Arké può vestire i colori che meglio si adattano agli spazi con la più totale libertà di abbinamento. Tasti e comandi – caratterizzati da una piacevole doppia bombatura – possono essere scelti  con l’eleganza del grigio antracite o con la sobrietà del bianco per abbinarsi in modo naturale alla vasta gamma colori e creare così la combinazione più in armonia con lo spazio abitativo.

Con oltre 200 funzioni dalle prestazioni evolute e con comandi intuitivi di ultima generazione, Arké facilita i gesti di tutti i giorni ottimizzando tempo ed energie.

 

Vimar Arké multifinestra

 

Arké e By-me, un binomio attento agli sprechi

Le placche Arké si sposano al sistema domotico Vimar By-me, evitando gli sprechi energetici e rendendo più semplice e veloce la gestione di tutti gli ambienti. Un concentrato di tecnologia intuitiva con cui creare scenari di luce, clima, musica, controllare elettrodomestici, tapparelle, sistemi d’allarme senza mai perdere di vista l’intero consumo energetico della casa.

 

www.vimar.com

 

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Sensore di temperatura ed umidità AM2320 i2c

La maggior parte delle guide che trattano dei sensor idi temperatura, di solito sono per i sensori DHT, ma se come me avete comprato i sensori AM2320 di temperatura e umidità (io li ho comprati su AliExpress), vi tornerò utile questa guida! Il sensore AM2320 ha una connessione i2C e una portata di 20m.

Collegamenti

La connessione è abbastanza semplice, necessita ovviamente di alimentazione sui pin 1 e 3, il pin 2 e 4 serviranno per la gestione dei dati.
Collega i pin come da figura. Io l’ho collegato sui 3,3V del Raspberry Pi senza resistenze, senza problemi.

Raccolta ed invio dati

L’idea è semplice, raccogliere i dati dal sensore AM2320 tramite i2c ed inviarli al nostro server MQTT.

MQTT
Ci sono molti server (chiamati broker) per raccogliere i messaggi MQTT, personalmente ho trovato molto semplice mosquitto, il quale mette a dispozione un’ area per i test , ma sei libero di trovare il tuo preferito.

Per l’installazione del server MQTT esegui questo codice sul server che farà da broker (ricevitore), nel mio caso RaspberryPi.
apt update; apt install -y mosquitto

Libreria Python

Di librerie ce ne sono varie, ma personalmente ho usato quella di mcauser installandola semplicemente con pip3.

pip3 install micropython-am2320

Lettura dati

Prepariamo il nostro script Python 3 per una semplice lettura dei dati del sensore.

import am2320
from machine import I2C, Pin
i2c = I2C(scl=Pin(5), sda=Pin(4))
sensor = am2320.AM2320(i2c)
sensor.measure()
print(sensor.temperature())
print(sensor.humidity())

Invio dati

Una volta raccolti i dati, vogliamo inviarli tramite il protocollo MQTT al nostro broker, cioè il server MQTT installato prima.

Per farlo sfrutteremo il client MQTT PAHO-MQTT della Eclipse, installandolo tramite

pip3 install paho-mqtt

Integriamo invio nel nostro script

import paho.mqtt.publish as publish
msgs = [{'topic':"temperatura", 'payload':"sensor.temperature()"}, ("umidita", "sensor.humidity()", 0, False)]
publish.multiple(msgs, hostname="localhost")
 

Gestione dei dati

Ben fatto: abbiamo un server, abbiamo un client che invia i dati, ora manca solo un modo per visualizzarli. I sistemi sono molteplici, una guida la trovi qui Gestione da Node-RED , ed un altro modo è la gestione tramite app dello smartphone IoT MQTT Panel  .

Note

Per attivare la modalita i2c è necessario verificare che usando

sudo raspi-config

nel menù 

interfacing option -> i2c

sia abilitata la modalità
[Immagine: Schermata_del_2018_07_30_16_25_51.png]

Riferimenti

Datasheet AM2320

Sensori wireless con Raspberry Pi e ESP8266, tramite MQTT

Scopriamo insieme Node-RED. Grandi progetti IOT in pochi minuti!

Crea la tua Dashboard con RaspberryPi

piGarden e piGardenWeb: realizza il tuo impianto di irrigazione con Raspberry Pi

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Frigoriferi InstaView LG: Craft Ice e ThinQ 2 inaugurano il 2020

 

LG ha presentato i frigoriferi intelligenti InstaView con Craft Ice e la seconda generazione di LG InstaView ThinQ, dotati di feature per l’intrattenimento domestico e una user experience ancora più snella

 

 

LG Electronics ha stupito i visitatori del CES 2020 con i due nuovi frigoriferi intelligenti InstaView, LG InstaView con Craft Ice e la seconda generazione di LG InstaView ThinQ. Grazie a caratteristiche pensate per l’intrattenimento domestico e a una user experience ancora più snella, questi smart contribuiscono a rendere l’elettrodomestico principale della cucina ancora più comodo e piacevole. La tecnologia InstaView di LG permette di guardare all’interno del frigorifero senza aprire la porta attraverso un pannello di vetro trasparente che funge anche da display per la ricerca di ricette e la visione di video di cucina.

 

LG Instaview 2020

 

Il frigorifero InstaView con Craft Ice è il primo frigorifero al mondo con un fabbricatore di ghiaccio incorporato che produce cubetti di ghiaccio dalla forma sferica, capaci di sciogliersi molto più lentamente. Dopo averlo lanciato negli Stati Uniti, LG renderà disponibile InstaView con Craft Ice in altri mercati nel 2020. Con un diametro di poco più di 5 centimetri, il ghiaccio prodotto si scioglie più lentamente dei cubetti di ghiaccio classici, preservando più a lungo il sapore delle bevande.

 

Per il 2020, inoltre, LG ha aggiornato i frigoriferi InstaView con tecnologia ThinQ, introducendo la seconda generazione. Gli alimenti collocati all’interno del frigo (inclusi quelli nei cassetti Door-in-Door® e Crisper), saranno tracciati attraverso un controllo visivo e l’intelligenza artificiale cosi da avere un inventario in tempo reale di ciò che si trova all’interno in qualsiasi momento. Grazie a queste informazioni, il nuovo frigorifero LG InstaView ThinQ sarà in grado di offrire utili suggerimenti per i pasti sulla base degli ingredienti disponibili.

Il pannello frontale trasparente del frigorifero LG InstaView 2020, oltre a permettere di guardare all’interno senza aprire la porta e impedire la fuoriuscita di aria fredda, funge anche da display da circa 22 pollici per navigare su internet e guardare video di cucina via Wi-Fi, senza l’utilizzo di device separati.

 

 

LG Way, il servizio clienti personalizzato

Entrambi i modelli di LG InstaView offriranno il nuovo servizio di assistenza clienti proattivo LG Way, LG ThinQ AI-infused smart customer service. Il servizio fornisce ai consumatori un supporto personalizzato per ottenere il massimo dai loro apparecchi, offrendo consigli utili per massimizzare le prestazioni e avvisando proattivamente gli utenti su potenziali criticità. Ad esempio, questa funzione monitora il frigorifero in tempo reale e invia un avviso tramite l’applicazione LG ThinQ, se rileva un insolito aumento della temperatura, se il filtro dell’acqua deve essere sostituito e altre informazioni fondamentali per far funzionare al meglio il frigorifero.

 

www.lg.com/it

 

 

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