E se l’Internet of Things fosse davvero la chiave per migliorare la qualità della vita negli spazi domestici? A questa domanda le aziende rispondono con prodotti e soluzioni pratici e funzionali, all’insegna di uno stile di vita connesso alla casa
Tutti sogniamo una casa calda, accogliente e ovviamente anche sicura. Se a questo aggiungiamo, poi, il desiderio di fare comodamente molte azioni con un semplice “touch” dal telefono ed agire al contempo in modo coscienziosamente ecologico, ecco che ci siamo addentrati nel concetto nudo e puro della casa Smart: uno spazio moderno all’interno del quale tutto ruota intorno a noi con semplicità, in cui tutto è gestibile da una persona sola – in frazioni di secondo – e dove si rispettano le più avanzate normative in tema di risparmio energetico ed ecosostenibilità.
Da una parte, dunque, i materiali più efficienti e capaci di un alto indice di coibentazione, nonché le energie rinnovabili; dall’altra, le migliori tecnologie per sfruttare nel migliore dei modi quello che l’Internet of Things (a dispetto della sua entità immateriale) oggi può tramutare in fenomeno tangibile.
Quindi è quest’ultimo il vero protagonista grazie al quale un insieme di dispositi
La tecnologia SmartThinQ di LG, della quale si è parlato a IFA 2015 ma soprattutto all’edizione del CES 2016, gli elettrodomestici connessi in casa dialogano proprio come se fossero in un sistema domotico: per farlo sono sufficienti un hub e questi particolari sensori, che inviano, bidirezionalmente,
le informazioni all’utente.
vi, dialogando in un comune network e con segnali in linea di massima wireless, ci spiana la strada mettendo in atto ciò che fino ad oggi avremmo dovuto fare personalmente e in loco, con sensibili perdite di tempo.I grandi costruttori legati al mondo delle home appliance e della consumer electronic hanno immaginato con largo anticipo questi scenari, tant’è che oggi è sempre più facile imbattersi in elettrodomestici (grandi o piccoli, appartenenti al cosiddetto “bianco” o “bruno”, non fa differenza) che sulla base di una connessione Wi-Fi – e una pratica app – riescono a interagire con l’utente in maniera bidirezionale, inviando notifiche e attuando i comandi live.
E per avere una conferma dell’interesse dietro questo grande “carrozzone” basta vedere quanto successo all’ultima edizione di IFA, a Berlino, dove un’intera area è stata adibita all’esposizione delle Smart Home, con 3 mila mq di superficie e più di 40 espositori provenienti da 15 Paesi, e un risultato indiscutibile: stand più che affollati, uomini e donne (indistintamente) a carpire informazioni sul come e sul perché.
C’È SMART E SMART
Difficile dire se in questo caso l’offerta abbia risposto alla domanda o viceversa; sta di fatto che negli ultimi anni lo sviluppo di sistemi e dispositivi per la casa che trasmettono senza fili è stato indubbiamente esponenziale, ma non tutti possono essere integrati in un sistema completo (vedi gli esempi isolati dei condizionatori, o dei termostati, o degli apparati audio/video, laddove per ognuno di essi è presente un’applicazione specifica).
Mettendo per una volta la domotica da una parte (come ben sappiamo quei sistemi centralizzati, ma anche onerosi in termini di spesa, che immagazzinano centinaia d’informazioni e tengono sotto controllo costantemente tutti gli impianti domestici mediante un server), ci soffermiamo in questa sede sugli elettrodomestici quali artefici di questa nuova trasformazione casalinga: pensiamo alla possibilità di cuocere gli alimenti, di regolare la temperatura, di far partire la lavastoviglie per un lavaggio di cui ci eravamo dimenticati.
E pensiamo a tutti questi prodotti in modo centralizzato, o meglio immaginiamo una catena di elettrodomestici (home appliance è il termine anglofono) che fa convergere verso l’utente/proprietario di casa tutte le informazioni sulle operazioni preimpostate, come i lavaggi, i risciacqui, le temperature, la cottura dei cibi e chi più ne ha più ne metta.
Si apre uno scenario nuovo, la “seamless life” per dirla all’inglese ancora una volta (vedi riquadro, ndr), che davvero potrebbe modificare il vivere quotidiano e renderci la conduzione delle attività domestiche più semplice, sicura ed economica.
IL MERCATO DI OGGI
Tra le società che maggiormente credono nelle potenzialità dell’IoT e nei suoi sviluppi in questa direzione vi è il Gruppo Candy (un patrimonio totalmente italiano, che ad esser sinceri rappresenta un motivo d’orgoglio), che nei tre segmenti strategici Washing, Built-in e Small Domestic Appliances ha puntato il focus del proprio prossimo futuro.
Il nuovo forno elettrico Candy WTC con “Remote Total Cooking Control” e schermo full touch da 19” rappresenta l’esplosione della connettività Candy simply-Fi, la tecnologia adottata su una intera gamma di elettrodomestici che permette di gestire comodamente tutti i prodotti attraverso una semplice app.
Forte della sua lunga esperienza votata all’innovazione e alla semplicità d’uso, Candy ha per questo sviluppato simply-Fi, la prima gamma completa di elettrodomestici che si avvale della connessione Wi-Fi per una gestione più facile, anche da remoto, delle principali operazioni di routine da svolgere in casa.
Gli elettrodomestici simply-Fi sono prodotti innovativi che consentono di lavare, cucinare e conservare in pieno stile italiano, ma soprattutto sono controllabili dal proprio smartphone attraverso una comunissima applicazione, il cui utilizzo è di immediata comprensione.
Appartenente allo stesso Gruppo c’è Hoover, marchio dal forte carattere innovativo, che offre una gamma completa di piccoli e grandi elettrodomestici da accosto e da incasso, tra cui “The Hoover Washing Machine with TED”, la macchina che guida l’utente sul tipo di lavaggio per ogni capo da lavare, grazie all’adozione dello speciale dispositivo esterno TED (Textile Expert Detector), capace di inviare la notifica sul lavaggio ad hoc. Grazie anche al motore Perfect Silent Inverter raggiunge la classe A+++ -50% di efficienza energetica e un record di silenziosità; con i suoi 48 dBA si posiziona infatti tra le più silenziose del settore.
“The” Hoover Washing Machine with TED è inoltre connessa alla rete Wi-Fi e può quindi essere gestita ovunque e in qualsiasi momento della giornata attraverso l’applicazione dedicata Hoover Wizard e al sistema Hoover One-Fi Extra, che accosta alla tecnologia Wi-Fi il sistema di connettività NFC, per ottenere programmi e servizi extra.
Anche Bosch si sta muovendo verso una totale interazione degli impianti domestici: qui valvole e controller per il riscaldamento.
INTELLIGENTI ANCHE NEI CONSUMI
Chiudiamo l’articolo accennando rapidamente ad un altro fenomeno di costume e di marketing, che ultimamente ha preso sensibilmente piede nel mercato domestico: la rivoluzione (pacifica) dei termostati intelligenti. Aziende europee come tado° e Netatmo, infatti, stanno letteralmente spopolando nelle case delle nuove generazioni di adulti grazie alla genialità, abbinata ad efficienza ed eleganza, dei loro prodotti.
Per entrambi mettiamo a fuoco i termostati intelligenti (la francese Netatmo, in realtà, produce anche qualcos’altro), le cui similitudini sono diverse: controllabili da smartphone a distanza attraverso un’app proprietaria, look moderno e sbarazzino, capaci di far risparmiare parecchio sui consumi di un anno (grazie all’entrata in funzione in virtù del periodo, della distanza da casa, del meteo che c’è al di fuori), questi dispositivi rilanciano con grande enfasi il sempre vivo dilemma dei consumi energetici. Grazie ad essi risparmiare è possibile e si può fare senza sacrifici e senza drastici rimedi. Se, poi, si gratifica anche l’occhio e non ci si deve impegnare a cambiare caldaia, ecco che il successo su larga scala è pronto a rubare la scena.
il termostato intelligente tado°, che, attraverso un hub posizionato nei pressi della caldaia, comunica con lo smartphone ininterrottamente, consentendo notevoli risparmi sui consumi.
A conti fatti, l’Internet delle Cose sta bussando con grande impeto sulle nostre porte e non manca poi molto alla sua totale conquista delle nostre case, che finalmente diventeranno intelligenti. Giusto il tempo di fare un trasloco, penserà qualcuno. O magari il tempo di convincere la moglie a sostituire un po’ alla volta i vari elettrodomestici, ribatterà un altro.
La verità è che – volenti o nolenti – l’abitudine (o mania?) di fare tutto col telefono l’abbiamo già presa da un pezzo; e per questo siamo già Smart dentro. Per una “seamless life” a 360 gradi, sarà sufficiente aspettare, pazientemente, l’avvicendarsi delle prossime operazioni commerciali “sottocosto”, purché siano intelligenti sul serio.
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via Roberto Montanaro Blog