Ad un pubblico meno esperto, meno tecnico, il dato da cercare in un videoproiettore sembra quella della massima risoluzione gestibile. Ma oltre il 4K c’è di più: ci sono tante tecnologie raffinate che ci regalano immagini emozionanti e sempre più coinvolgenti
Se vogliamo la risoluzione in un videoproiettore è il dato tecnico che potremmo paragonare alla velocità dei processori dei computer: fino a qualche anno fa il must che ognuno di noi andava a verificare prima di ogni acquisto, poi lentamente abbiamo iniziato a capire che oltre i tanti MHz c’è anche altro da tenere in conto. Lo stesso che i videoproiettori più recenti ci stanno indicando: va bene la risoluzione ma anche il resto ha il suo senso. Hanno senso, ad esempio, le tecnologie che rendono fluide le immagini più movimentate: tecnologie di interpolazione, di gestione pixel-pixel, di intervento dinamico per evitare proprio questo difetto e per dare all’azione la massima sensazione di fluidità e quindi di naturalezza. Ha senso inoltre parlare di HDR (High Dynamic Range), la sigla più ambita, la caratteristica che in un buon videoproiettore non dovrebbe mancare. È il sistema, in maniera molto sintetica, per cui le ombre e le luci di una immagine sono estremizzate e la loro dinamica è più ampia rispetto alla riproduzione con sistemi tradizionali: si riescono a percepire più e ancora meglio i particolari anche quando questi sono in ombra o esposti ad una forte luce, quindi maggiori picchi di luminosità dell’immagine e una gamma cromatica più estesa.
Un elemento da tenere in considerazione in fase di acquisto di un vpr è la possibilità di agire sul lens-shift, ovvero le possibili regolazioni in orizzontale e verticale dell’ottica che compensano una sua collocazione decentrata rispetto allo schermo. In questo modo si ha più ampia libertà in fase di installazione, magari per problemi strutturali che impediscono un perfetto allineamento tra videoproiettore e schermo di proiezione. Al moltiplicarsi delle sorgenti audio (decoder, lettore Blu-ray, computer, game box…) è bene che il videoproiettore ideale risponda con un banco di memorie da richiamare sia in relazione ai parametri di visione che per i formati: quindi correzioni automatiche a colori, contrasto e luminosità, ma anche al rapporto di visione (16:9, 21:9…) passando da un film ad un game o a qualsiasi altra esigenza del momento. Ancora un altro elemento da considerare, spesso trascurato: la dotazione di connessioni, sufficienti per numero e tipologia per le proprie esigenze. In prima battuta l’HDMI e…
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via Roberto Montanaro Blog
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