Yamaha introduce tre nuovi amplificatori integrati stereo, l’A-S1200, A-S2200 e A-S3200. Si distinguono per la presenza di grossi VU meter sul frontale
Pur agendo “nell’ombra” (senza comunicazioni ufficiali attraverso i soliti canali mediatici), Yamaha ha introdotto tre nuovi amplificatori hi-fi a due canali, dal look ancora una volta vintage. Le sigle con cui li troveremo sono A-S1200, A-S2200 e A-S3200 e per il momento sono visibili sul sito dell’azienda.
I tre apparecchi si presentano come gli aggiornamenti, rispettivamente, dell’A-S1100, A-S2100 e A-S3000. Nonostante il look piuttosto simile rispetto ai loro predecessori (basato su un robusto chassis nero o argento e la parte anteriore dominata dagli indicatori di potenza espressa), utilizzano tecnologie e componenti aggiornati.
Per mantenere una rigidità strutturale e per evitare la contaminazione sonora con vibrazioni indesiderate, tutti e tre gli amplificatori adottano il “Mechanical Ground Concept” (“concetto di messa a terra meccanica”), che inizia con i bulloni dei piedini in ottone heavy-duty (in ferro sull’AS1200) saldati direttamente al telaio principale, affiancati da grandi dissipatori di calore, trasformatore di potenza e condensatori di blocco anch’essi imbullonati direttamente allo chassis.
A-S1200 e A-S2200: Potenze simili
L’A-S1200 e il fratello maggiore A-S2200 raggiungono una potenza di 160W/ch per canale, mentre l’A-S3200 si distingue con i suoi 170 Watt in ciascun canale e per la presenza di circuiti completamente bilanciati e componenti superiori, come l’altoparlante in rame dorato senza ossigeno terminali, cavi interni PC-Triple C e viti in ottone per i grandi condensatori elettrolitici.
Filosofia hi-fi Yamaha
Come modello flagship, l’A-S3200 offre anche una connettività maggiore, basata sui cinque ingressi RCA (uno phono) e due ingressi XLR (uno solo sull’A-S2200).
Tutti i tre modelli sono solo analogici, quindi nessuna possibilità di gestire segnali digitali in ingresso o uscita. A dimostrazione della filosofia hi-fi che sta alla loro base, però, troviamo le uscite pre e ingressi main in (per l’utilizzo sia come preamplificatori che come finali); per gli speaker ci sono infine doppi terminali che possono servire per collegare due coppie di diffusori o per il bi-amping.
Prezzi e disponibilità sul nostro territorio sono ancora da comunicare.
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via Roberto Montanaro Blog
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