venerdì 28 aprile 2017

REL T/9i, tradizione non mente

REL è noto nei salotti buoni dell’Hi-Fi. Fin dagli anni ’80 realizzava subwoofer, e solo quelli. Un marchio, ancora oggi, ben accetto anche in impianti importanti

REL è una azienda ben nota agli  appassionati, soprattutto di Hi Fi,  ha sempre portato avanti il concetto di  subwoofer come completamento di un  sistema stereo, lavorando da una parte  sull’affinamento dei driver, progettati e  costruiti “on-house”, e dall’altra sulla velocità  dell’elettronica, affinando la modalità di  collegamento, che vede prediligere quella in  potenza, con lo sviluppo di un cavo dotato  di connettore speakon (fornito a corredo)  per ottimizzare questo aspetto.

L’avvento  dell’Home Theater, e dei subwoofer dedicati,  non ha certo impensierito REL, che si è trovata  immediatamente pronta a soddisfare degli  standard mediamente  inferiori rispetto a quelli  richiesti dall’HiFi. Ovviamente  per Home Cinema è necessario  utilizzare il collegamento coassiale offerto dal  sintoamplificatore, ma anche in questo REL  cerca di offrire il minimo ritardo nella emissione. 

Non dobbiamo dimenticarci che le frequenze  gravi sono quelle che normalmente offrono  il maggior delay nell’emissione, essendo  interessate da grandi superfici dissipanti da  gestire, e quindi anche da ineluttabili questioni  fisiche. Lo stesso costruttore suggerisce anche  interessanti applicazioni alternative legate  all’Home Theater, per esempio come “rinforzo”  del canale centrale, utilizzando l’ingresso in potenza del sub, da mettere in parallelo ai  connettori di potenza del center (da settare  come larga banda, ovviamente).

Il T/9i è il  top di gamma della omonima serie T: quattro  modelli T/0, T5i, T/7i e questo T/9i con woofer  dai 16 cm singolo fino ai 20 con radiatore  passivo da 25 cm dell’oggetto in prova. 

Quest’ultimo con amplificatore rigorosamente  in classe AB da 300 W RMS, driver attivo  frontale con parapolvere rovesciato, cono  in fibra di carbonio ultra-leggero e cestello  in acciaio (stessa struttura per il passivo da  25 cm rivolto verso il pavimento). Ingressi ad  alto livello speakon, e due a basso livello, con  controlli di livello separati, uno per sistemi 5.1 e  l’altro per un sistema Hi-FI.

Questo raddoppio  è molto utile nel caso si conviva con due  sistemi, uno cinema e uno Hi Fi e si voglia  usare il subwoofer per entrambi, risultando  indispensabile non solo l’ingresso ma anche il  controllo di livello. Peccato manchi il controllo  di fase, che potrebbe rivelarsi molto utile  soprattutto in caso di installazioni in impianti Hi-  Fi, visto che i moderni sintoamplificatori hanno  tools in grado senza problemi di gestire  anche la fase. La finitura è bianco o nero  finemente laccato.


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via Roberto Montanaro Blog

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