lunedì 2 ottobre 2017

Classé Sigma, Audio & Video di gran classe

Classé Sigma promette prestazioni mozzafiato sia in home theater che in stereofonia. Una soluzione sofisticata per qualsiasi esigenza

La canadese Classé è oramai da oltre un decennio di proprietà della Bowers & Wilkins.  L’acquisizione fu decisa dall’allora CEO Joe Atkins per completare la gamma verso l’alto di prodotti offerti, che oltre agli arcinoti diffusori, poteva vantare solo Rotel nel suo portafoglio.

Da allora la gamma Sigma Classé si è ampliata, offrendo prodotti estremamente sofisticati sempre con ottimo rapporto qualità/prezzo.
La serie Sigma, quella più a buon mercato del costruttore canadese, vede già un integrato stereo, il 2200i e due finali, il Sigma Mono e l’AMP2.

Nel comparto Home Cinema oltre al finale AMP5, il processore Sigma SSP, da poco aggiornato alla versione MKII.
L’architettura modulare con cui è costruito ha permesso l’upgrade che non riguarda solo le nuove decodifiche e gli standard HDMI, ma anche un’evoluzione del set di funzionalità e della facilità d’uso.

Funzionalità 4K, e HDMI 2.0/HDCP 2.2 attraverso l’adozione di una coppia di chip DSP Texas Instruments che supportano 7.1 canali, ovviamente Dolby Atmos e DTS:X 5.1.2, oltre a tutte le precedenti decodifiche.

Classé Sigma

Molto bello il disegno del Sigma SSP MKII, con display centrale touch e una grossa manopola quasi a filo per il volume. Lo chassis è in alluminio, tattilmente molto piacevole.

Classé Sigma

Sigma SSP MKII, AMP5 e AMP2 diventano quindi un sistema Atmos e DTS:X di alto livello, e soprattutto estremamente interessante. In un campo, quello dei sistemi Audio/Video top, oramai poco “frequentato”; si contano sulle dita di una sola mano i marchi che si avventurano nella realizzazione di prodotti costosi e con una obsolescenza veloce.

Il Sigma SSP MK II è uno dei pochi che fin dalla sua nascita era stato pensato per essere aggiornabile, ed infatti così è stato.

I possessori del vecchio processore potranno, con 1.000 euro (la differenza matematica tra il costo del vecchio SSP e del nuovo MKII), ottenere l’upgrade e trovarsi una macchina completamente al passo con i tempi.

Tra l’altro, la soluzione è molto interessante anche per gli amanti del 2 canali che vogliono prestazioni con pochi compromessi anche in quel comparto. Il Sigma SSP MK II può infatti essere definito un preamplificatore/processore stereo con switching HDMI ed elaborazione multicanale ad alte prestazioni.

Il pre stereo è direttamente derivato dal fratello maggiore CP-800, e comprende un DAC con tanto d’ingresso USB-B con decodifiche fino a 192/24 e senza DSD. Sigma SSP ha anche connessione LAN e supporta AirPlay e DLNA.

Ingloba un potente DSP con bass managment e un equalizzatore parametrico a nove bande nel dominio del digitale. Si affiancano al Sigma SSP MKII per il sistema che abbiamo testato, i due finali digitali AMP2 e AMP5, ad amplificare i 7 canali necessari per un sistema Dolby Atmos. L’AMP2 capace di 200 W per canale, l’AMP5 stessa topologia circuitale per 5×200 W.

L’AMP2 e l’AMP5 condividono lo stesso chassis, li differenzia la quantità di moduli amplificatori presenti, ognuno con un alimentatore dedicato. L’erogazione della potenza non è pertanto influenzata dagli altri canali.200 W su 8 ohm e 400 W su 4 ohm RMS.

La circuitazione è originale e proprietaria, fin dall’alimentatore. I circuiti SMPS e PFC ottimizzati da Classé, a detta del costruttore garantiscono prestazioni e soprattutto distorsioni molto inferiori a finali di pari classe.

Ma torniamo al preamplificatore/ processore Sigma SSP MK II, il quale è dotato di una vera e propria sezione completamente analogica. Se non si utilizzano le correzioni del DSP (equalizzatore, bass managment) il segnale rimane in quel dominio fino all’uscita, senza, quindi, alcuna “elaborazione”.

Ottima cosa nel caso si utilizzino sorgenti come il giradischi o un player (CD o network) con un DAC che si reputa migliore di quello all’interno del Classé. Altrimenti – ovviamente – conviene passare per il DAC interno a Sigma SSP MKII e quindi sfruttare gli ingressi digitali che tra l’altro sono numerosi (3 coax, 2 opt, USB-B e ethernet oltre agli HDMI).

Molto interessante il bass management del Sigma SSP MKII, ma soprattutto l’equalizzatore parametrico a 9 bande, per le quali è possibile definire singolarmente la frequenza di intervento, il gain e il Q, quindi in grado di correggere finemente e con grande precisione, essendo nel dominio del digitale. Ovviamente un equalizzatore così preciso e versatile ha bisogno di un professionista o un appassionato molto evoluto per essere utilizzato al meglio.

Nel caso dell’ AMP5 l’erogazione massima di 400 W per canale RMS su 4 ohm imporrebbe un assorbimento superiore ai 2.500 W dalla rete elettrica, con problemi che possiamo immaginare. La Classé consiglia, in caso di un uso così gravoso, di effettuare dei test preventivi sulla rete elettrica.

Qui si riapre la vecchia diatriba tra i tools di taratura automatici e quelli, come questo, manuali. È ovvio che l’aggiustamento che offre il Sigma SSP può offrire migliori e più ampi margini di manovra, altrettanto vero, però, che in pochi sapranno sfruttarlo al meglio, se non supportati da validi strumenti di misura e/o da specialisti.

I tools con microfono in dotazione a bordo dei molti sintoamplificatori sono più grossolani, ma alla portata di tutti. Del resto la perfezione – in questo momento l’Altitude della Trinnov – ha un costo davvero elevato e alla portata di pochi, pochissimi fortunati.

Mettiamo un occhio più approfondito all’interno dei due finali, del tutto identici nella circutazione se non per la presenza nell’AMP2 di due sezioni e nell’AMP5 di cinque; interessante l’alimentazione separata per ogni amplificatore, il che vuol dire che l’erogazione di potenza non sarà mai influenzata da richieste energetiche di altri canali.

I moduli di alimentazione e potenza appaiono cuciti su misura dal costruttore piuttosto che un mero  “inscatolamento” di layout fabbricati da terze parti.

Questo è dominio di poche aziende, che seppur utilizzando soluzioni esterne, ci mettono del loro per rendere quella soluzione unica e più vicina possibile alla propria filosofia.

Ultima notazione che a molti farà storcere il naso, il paese di costruzione del trittico: la onnipresente repubblica popolare cinese. Secondo noi non toglie né aggiunge nulla, del resto il gruppo B&W ha una fabbrica propria in Cina già da molti anni, non si appoggia alle “fabbriche del tutto” in grado di costruire dai cellulari ai tostapane. E se – come è – il paese di costruzione significa un migliore prezzo di listino, ben venga.


Il test in breve

ESTETICA 9

Molto belli e particolarmente curati. Se ne apprezza il disegno, con la continuità della plancia centrale, e le dimensioni, che permettono un facile inserimento.

COSTRUZIONE 9

Classica realizzazione Classé. Prodotto particolarmente avanzato e perfettamente ingegnerizzato. Componenti utilizzati di alto livello.

VERSATILITÀ 9

Qualche mancanza del DAC due canali (no DSD e fino a 192/24), ma per il resto davvero non si potrebbe volere di più rispetto al prezzo.

PRESTAZIONI 9

Ai massimi livelli, solo pochi prodotti riescono a condensare così elevate prestazioni sia in multicanale che in stereofonia.

RAPPORTO Q/P  8

La qualità si paga, senza dubbio. Siamo però di fronte a un trittico in grado di fare molto bene tante cose diverse e in questa ottica il prezzo totale appare conveniente.

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via Roberto Montanaro Blog

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