domenica 24 marzo 2019

Il classico in evoluzione – Monitor Audio: serie Gold quinta generazione

Tanti altri produttori, con un prodotto come questo in listino, avrebbero la tentazione di sfruttare il successo per “fare cassa” in maniera abbastanza passiva. In Monitor Audio invece lavorano e affinano la serie Gold continuamente, la portano alla quinta generazione con miglioramenti più di sostanza che di facciata

Produttore Monitor Audio – Inghilterra • Distributore MPI Electronics – Tel. 02/9361101 – www.mpielectronic.com

I più piccoli Gold 100, bookshelf ottimi come canali posteriore in HT, ancora più indicati come diffusore principale stereo in sistemi a basso ingombro ma alta qualità.

Linea di diffusori di riferimento per Monitor Audio la Gold, superata in listino solo dalla inarrivabile Platinum, quella che nasce per realizzare le massime prestazioni sonore e timbriche senza troppi limiti di prezzo. Con la Gold Monitor Audio realizza dei diffusori dal rapporto costo/prestazioni elevato, dove il listino (siamo a circa 6000 euro per il top di gamma Gold 300) riflette un contenuto tecnologico e una qualità di ascolto da vero e proprio riferimento del settore.

 

POCO CAMBIA, MOLTO CAMBIA

Ad un primo sguardo veloce la scorsa generazione di Gold e la nuova, a confronto, sembrano avere un design e una struttura simile. Un po’ quello che succede, per fare un paragone automobilistico, per la Porsche 911 che da 50 anni si evolve stilisticamente con il contagocce mentre “sotto pelle” ogni generazione sposta sempre più in alto il livello di contenuti e tecnologie. Come per tutte le altre serie, Platinum compresa, anche la Gold utilizza modelli che permettono di realizzare sistemi stereo di diverso tipo così come anche configurazioni Home Theater. Quindi abbiamo un bookshelf (Gold 100), una coppia di tower (Gold 200 e Gold 300), il canale centrale (Gold C250), un canale surround da utilizzare in bi-polo o di-polo (Gold FX) e il subwoofer attivo (Gold W12). Rispetto alla precedente registriamo qualche piccola differenza di modello: non c’è più il bookshelf più piccolo (Gold 50) così come di due canali centrali ne è rimasto uno solo; il subwoofer diminuisce il diametro del woofer utilizzato da 15 a 12 pollici. Sono aggiustamenti che derivano dalle esperienze di vendita delle serie precedenti, con un piccolo assestamento della gamma che permette a Monitor Audio di concentrare le risorse e gli investimenti nelle modifiche che contano, quelle meno visibili ad un primo sguardo ma decisive nel risultato finale.

In trasparenza la struttura RDT II del cono (i due strati esterni in C-CAM e fibre di carbonio con l’elemento centrale in Kevlar) del woofer di tutta la serie Gold appena rinnovata.

Sostanzialmente gli speaker utilizzati sono stati profondamente rinnovati rispetto alla serie precedente: hanno attinto a piene mani dalle tecnologie e le innovazioni arrivate con la nuove versione della serie top di gamma Platinum. Quindi abbiamo i trasduttori a cono che implementano la tecnologia RDT (Rigid Diaphragm Technology) di seconda generazione. Quella che sembra una membrana metallica e uniforme in realtà è la combinazione tra la parte esterna in C-CAM (un mix tra magnesio e alluminio rivestito in elementi ceramici) una parte centrale in Nomex in formato nido d’ape e un rivestimento esterno in fibre di carbonio. Il risultato è un elemento dalla massa ridottissima ma allo stesso tempo dotato di una elevata rigidità: quello che serve per il movimento a pistone di un altoparlante che deve rispondere a velocità e resistenza meccanica allo stesso tempo. Le misure dei laboratori di Monitor Audio hanno verificato che RDT II riesce a ridurre la distorsione a 300 Hz di ben 8 dB. Un’altra sigla a corredo dei woofer di Gold 5 è quella di DCF (Dynamic Coupling Filter): un brevetto che nasconde la presenza di un collegamento flessibile (invece di quello tradizionale rigido) tra il driver e la bobina mobile. È realizzato con un anello di nylon calibrato nelle sue dimensioni in base non solo all’altoparlante ma anche alla frequenza di taglio del crossover. L’obiettivo è quello di smorzare le alte frequenze che non vengono usate dall’altoparlante, così da massimizzare l’energia utilizzata. L’anello, inoltre, è forato in maniera misurata e calibrata per portare aria fresca direttamente sulla bobina mobile e allo stesso tempo per diminuire la pressione dell’aria posteriormente al cono. La combinazione delle due soluzioni fa salire la potenza che l’altoparlante può gestire e ridurre la distorsione. In comune a tutti i nuovi modello il tweeter a nastro, quello che caratterizza le migliori realizzazioni di Monitor Audio: la struttura è definita MPD (Micro Pleated Diaphragm) e anche questa deriva da quanto realizzato con Platinum II. Viene utilizzato un nuovo diaframma a massa ancora più ridotta così da massimizzare l’efficienza e poter seguire con maggiore velocità e dinamica i picchi del programma musicale riprodotto. Questo tweeter offre un’area di emissione che è circa otto volte più ampia di quella di un tradizionale tweeter a cupola e l’estensione in frequenza che tocca i 100.000 Hz.

Al vertice del listino il tower top di gamma Gold 300, tre vie con doppio woofer da 200 mm. Il midrange utilizzato qui, così come nel Gold 200 e nel canale centrale C250 è una unità rivista e aggiornata di quello presente nelle precedente Gold.

AD OGNUNO IL SUO

Lo spaccato del tweeter a nastro presente in Gold e in Platinum: un elemento caratterizzante della migliore produzione Monitor Audio, in grado di toccare teoricamente il limite dei 100.000 Hz.

Sia per un sistema stereo che multicanale la serie Gold quinta generazione offre il prodotto giusto. Il più piccolo Gold 100 abbina al tweeter al nastro il woofer da 165 mm. Il Gold 200, il più piccolo dei due tower, utilizza una coppia di woofer da 165 mm, midrange a cono da 63 mm e il tweeter a nastro. Il più grande Gold 300 mantiene stesso midrange e tweeter per sostituire i due woofer con unità da 200 mm. Il canale centrale riprende i driver di Gold 200 ma in versione sospensione pneumatica invece che reflex, quindi i due woofer sono da 165 mm. Il bi-polo/di-polo colloca su due facce divergenti la doppia coppia di woofer da 100 mm e tweeter al nastro; un semplice switch permette di selezionare una configurazione o l’altra in base al tipo di utilizzo come canale effetti per un sistema HT.

Per il subwoofer W12 l’altoparlante, come si può facilmente intuire dalla sigla, è un 12 pollici quindi 300 mm supportato da una coppia di radiatori passivi laterali da 200 mm; alle sue spalle una nuova sezione di potenza da 600 watt in Classe D con modulo Hypex.

CARATTERISTICHE DICHIARATE

GOLD 100

Woofer: 165 mm
Tweeter: nastro RDTII
Risp. in frequenza: 40-50.000 Hz
Efficienza: 86 dB
Potenza: 60-120 watt
Dimensioni: 360 x 195 x 330.6 mm
Peso: 9.12 kg

GOLD 200
2x Woofer 165 mm
Midrange 63 mm
Tweeter: nastro RDTII
Risp. in frequenza: 35-50.000 Hz
Efficienza: 88 dB
Potenza: 80-200 watt
Dimensioni: 950 x 195 x 330.6 mm
Peso: 21.86 kg

GOLD 300
2x Woofer: 200 mm
Midrange: 63 mm
Tweeter: nastro RDTII
Risp. in frequenza: 30-50.000 Hz
Efficienza: 88 dB
Potenza: 100-250 watt
Dimensioni: 1000 x 240 x 360.6 mm
Peso: 30.56 kg

GOLD C250
2x Woofer: 100 mm
2x Tweeter: nastro RDTII
Risp. in frequenza: 60-50.000 Hz
Efficienza: 86 dB
Potenza: 30-100 watt
Dimensioni: 270 x 341.8 x 160 mm
Peso: 6.2 kg

GOLD FX
2x Woofer 165 mm
Midrange 63 mm
Tweeter: nastro RDTII
Risp. in frequenza: 30-50.000 Hz
Efficienza: 88 dB
Potenza: 80-200 watt
Dimensioni: 205 x 537 x 330.6 mm
Peso: 14.48 kg

GOLD W12
Woofer 300 mm
2x radiatori passivi: 200 mm
Risp. in frequenza: 3 dB @ 25 Hz (25-150 Hz)
Potenza: 600 watt
Dimensioni: 445 x 410 x 433.5 mm
Peso: 27 kg

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Multiformato digitale – Technics SL-G700: lettore CD/SACD e streamer di rete

La soluzione di Technics nel dubbio tra la musica liquida e quella tradizionale su supporto fisico: nell’SL-G700 i due formati convivono a tutto vantaggio della musica

Produttore Technics – Giappone • Distributore Panasonic Italia – Tel. 02/36004863 – www.technics.com/it/

Technics mette tutti d’accordo sul tema musica liquida VS musica su supporto e propone una nuova macchina che tratta al massimo delle proprie tecnologie le due possibilità di ascoltare musica in casa. SL-G700 la sua sigla: integra una raffinata meccanica di lettura per CD e Super Audio CD e allo stesso tempo ingressi per gestire file audio digitali da memorie e dalla LAN. Alla base del progetto la sezione di conversione ad altissime prestazioni, con doppio processore Asahi Kasei Microdevices DAC AK4497 utilizzato in configurazione dual-mono: in pratica uno di essi per ogni canale, così da massimizzare le prestazioni in termini di potenza di calcolo ma soprattutto per mantenere i canali ben separati tra di loro. A questo è stato aggiunto un generatore di clock alimentato a batteria in modo da minimizzare i possibili problemi di alimentazione di rete.

Partner naturale dell’SL-G700 è l’amplificatore integrato SU-G700 che aggiunge alle connessioni analogiche e digitali anche un ingresso per phono MM: in questo modo si crea un abbinamento che copre tutti gli attuali formati audio.

La somma di queste (e altre) soluzioni tecniche è un rumore molto basso, jitter ridottissimo ed elevata dinamica misurabile e percepibile all’ascolto. L’SL-G700 dispone di ingressi digitali in formato USB, Ethernet, ottico e coassiale grazie ai quali la macchina può gestire file in alta risoluzione fino a 24bit/384kHz per il PCM e 11.2MHz per il DSD. Oltre a quelli cablati l’SL-G700 accetta segnali wireless di tipo WiFi a doppia banda, Chromecast, Airplay2 e Bluetooth. In evidenza, nella sezione analogica, la presenza di un modulo discreto (invece di un operazionale) realizzato su specifiche; transistor a basso rumore e una elevata corrente di esercizio. Da macchina multi-task il Technics SL-G700 integra anche un amplificatore per cuffia di livello elevato così da evitare l’acquisto di un modulo esterno. Alla cuffia è dedicato il processore di elaborazione del suono JENO (Jitter Elimination and Noise-shaping Optimization) che, tra le altre funzioni, prevede la totale separazione dell’uscita analogica dall’uscita cuffie.

Le connessioni cablate e wireless dell’SL-G700: uscite analogiche RCA
e XLR; le due antenne per WiFi e Bluetooh; le uscite digitali in ottico
e coassiale; gli ingressi digitali USB, ottico, coassiale e Ethernet.

L’amplificatore dedicato alla cuffia opera in classe AA con circuiti di amplificazione separati per la tensione e la corrente: un operazionale amplifica la tensione, mentre un secondo operazionale ad elevata potenza amplifica la corrente. La meccanica di lettura per CD e SACD utilizza un triplo telaio interisolato per ridurre il più possibile l’innesco di risonanze e vibrazioni, per lo stesso motivo il carrello è realizzato in alluminio pressofuso ad alta rigidità.

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L’eterna giovinezza – JBL 4312G bookshelf a tre vie serie Monitor

La serie Monitor di JBL è quella che più delle altre rappresenta l’azienda: solidità, elevate prestazioni e un numero incredibili di modelli e versioni, tra i quali il nuovissimo 4312G

Produttore JBL – USA • Distributore Adeo Group S.p.A. – Tel. 0461/248211 – www.adeogroup.it

La serie Monitor per JBL è quella che raccoglie i diffusori da sala di registrazione e soluzioni simili, dove occorre la massima accuratezza timbrica e allo stesso tempo la possibilità di gestire potenze e dinamica entrambe elevate. Appena presentato il modello 4312G, ultima nata della lunga dinastia di Control Monitor JBL (4310-4311-4312A, ecc), ma con soluzioni tecniche moderne. Design essenziale che riprende molto della storia del costruttore: il woofer dal cono bianco e il pannello del diffusore in un tono di azzurro sono i primi elementi che “fanno molto JBL”; anche i controlli di tono sono una vera e propria firma di questa serie. In evidenza la collocazione in orizzontale di tweeter e midrange, una soluzione che lascia spazio a diverse configurazioni di installazione del diffusore. Mentre in ambiente casalingo siamo abituati ad un allineamento quasi sempre verticale degli altoparlanti, in ambito pro e studio questo non è sempre vero. Negli spazi ristretti di uno studio di registrazione poter disporre i monitor anche in orizzontale è fondamentale per ottimizzare gli ingombri: così quando il diffusore è in orizzontale i due altoparlanti sono allineati in verticale. Allo stesso modo, per una installazione verticale del diffusore, abbiamo libertà di collocare il tweeter all’interno o all’esterno per ottimizzare la ricostruzione della scena sonora. Anche la presenza, tipica della serie Monitor, dei controlli per la gamma media e alta è importante per il migliore interfacciamento con l’ambiente.

Midrange e tweeter del 4312G in orizzontale. Una soluzione che lascia margine di manovra per l’installazione in relazione allo spazio disponibile e per la ottimizzazione della scena sonora.

Il woofer (JW300SW-8) da 300 mm dal tipico colore bianco del cono in polpa di cellulosa pressata. JM125PC-8 è la sigla del midrange, da 125 mm, con cono in polpa di cellulosa rivestita con uno strato di polimeri. Il tweeter (054ALmg-1) dalla cupola da 25 mm in lega di magnesio e alluminio, con diffrattore anteriore che regolarizza l’emissione dell’onda sonora. In Italia sono disponibili presso la rete “JBL Hi-End Stereo”.

La regolazione della gamma media e alta è un elemento caratteristico della serie Monitor di JBL. Il crossover del 4312G effettua tagli a 640 e 5000 Hz; efficienza medio-alta e buona tenuta in potenza.

CARATTERISTICHE DICHIARATE

Tipo: tre vie bass reflex
Altoparlanti: 1 woofer 300 mm; 1 midrange 125 mm; 1 tweeter 25 mm
Potenza: 10-200 watt
Risp. in frequenza: 44-40.000 Hz
Efficienza: 90 dB
Impedenza: 6 ohm
Dimensioni: 597x362x305 mm
Peso: 23.8 kg

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Comfort e tecnologia – Vimar e Rubner Haus: una partnership vincente

Sulle colline del casentino, un’abitazione Rubner Haus si avvale della tecnologia Vimar per offrire il massimo comfort abitativo, in linea con i dettami stilistici moderni voluti dai suoi proprietari e nel pieno rispetto dei principi della bio-architettura

Vimar e Rubner Haus, due realtà italiane sinonimo di eccellenza, accomunate dalla capacità di unire l’esperienza pluridecennale nel proprio settore con la continua spinta ad innovare, grazie a costanti investimenti in ricerca e sviluppo e al conseguente impiego di tecnologie all’avanguardia. Il risultato sono soluzioni abitative che – dall’involucro esterno agli spazi interni, fino all’impianto elettrico e domotico – sono in grado di rispondere ai più moderni criteri dell’abitare, unendo comfort, tecnologia e sostenibilità ambientale. 

I grandi spazi della zona living accolgono proprietari e ospiti
con un sapiente uso di materiali naturali e soluzioni architettoniche eco-compatibili.

L’esempio concreto di questa collaborazione e dei suoi sorprendenti risultati si può ammirare nelle colline del casentino, in provincia di Arezzo.

Qui, in una posizione panoramica privilegiata, sorge una delle ultime realizzazioni di Rubner Haus, una residenza privata che si avvale della tecnologia Vimar per consentire ai padroni di casa di vivere gli spazi interni nel migliore dei modi. Come sottolineato dall’architetto Fortunato Fognani, autore del progetto, il concept che sta alla base di questa residenza va incontro ai principi della bio-architettura, grazie all’importante contributo di materiali ecologici ed energie rinnovabili. Tecniche costruttive all’avanguardia sono infatti state utilizzate con l’obiettivo di raggiungere il massimo risparmio energetico possibile sfruttando, tra gli altri, la geotermia e il fotovoltaico.

Anche la scelta della serie civile è quindi stata fatta in linea con i principi di ecocompatibilità alla base del progetto. La logica conseguenza è stata quella di installare la serie Arké, frutto di processi di lavorazione delle placche altamente innovativi e rispettosi dell’ambiente. Ne è un esempio il suo processo di colorazione, che avviene con tecnologia di reticolazione a raggi UV, che si caratterizza per un utilizzo considerevolmente minore di solventi e dà vita a placche con una grande tenuta all’usura.

Così, tanto nelle aree comuni – dove predomina il contrasto tra i toni scuri del pavimento in parquet e i colori tenui degli arredi – quanto all’interno delle camere, Arké assicura un impeccabile controllo dell’illuminazione e un sicuro accesso all’energia, grazie a comandi e prese circondati da placche in versione Classic con finitura in tecnopolimero bianco. La geometria razionale, il profilo lineare e gli angoli netti di questa serie si spogliano da ogni decoro fine a sé stesso definendo un nuovo modello di energia e integrandosi impeccabilmente nel contesto. Grazie alla sua anima contemporanea, Arké si integra perfettamente in qualsiasi ambiente. In particolare qui, dove gli arredi e le soluzioni di interior design sono stati concepiti per soddisfare le esigenze dell’abitare contemporaneo.

Per informazioni Rubner Haus – www.rubner.com – Vimar – www.vimar.com

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Ecco la nuovaTv

Si parlava da tempo di grandi novità per i Tv e all’ultima edizione del CES di Las Vegas si sono finalmente svelati i display del prossimo futuro e per una volta la realtà ha superato la fantasia… Da un lato l’OLED avvolgibile di LG, dall’altro lo schermo Micro LED componibile di Samsung, entrambi 4K e con formidabile resa video

Provate ad immaginare la scena all’interno di un grande punto vendita: “Buongiorno – chiede un cliente -, vorrei acquistare un televisore con uno schermo da 65 pollici, risoluzione 4K e decoder satellitare interno”; “Certamente – è la risposta -, ne abbiamo vari modelli. Però non mi ha detto la cosa più importante. Lo vuole avvolgibile o componibile?”… Proprio così, non è uno scherzo, nel futuro ormai prossimo del più popolare degli elettrodomestici fanno irruzione due parole, avvolgibile e componibile, fin qui assolutamente estranee alle caratteristiche della televisione. E che si tratti ormai di evoluzioni concrete lo ha testimoniato il recente Consumer Electronic Show di Las Vegas dove LG e Samsung hanno presentato dei modelli perfettamente funzionanti realizzati con queste nuove e strabilianti soluzioni tecnologiche.

Per il televisore OLED R Signature avvolgibile sono previste tre diverse opzioni di funzionamento: da sinistra, Line View, Zero View e Full View.

Cominciamo da LG che negli Stati Uniti ha catalizzato l’attenzione di addetti ai lavori e visitatori con il suo nuovo OLED R Signature. Ed il fatto che si tratti di un modello 4K da 65 pollici, che sfrutta quella che è attualmente la tecnologia con la miglior qualità riproduttiva, passa addirittura in secondo piano di fronte alla caratteristica principale di questa tv, ovvero lo schermo flessibile che si arrotola e srotola, potendo quindi assumere formati diversi piuttosto che scomparire completamente all’interno della sua base (un parallelepipedo rettangolare) quando non viene utilizzato. Una cosa che solo a dirla un paio d’anni fa sarebbe sembrata appartenere a un film di fantascienza…

Nel corso del CES il colosso coreano ha mostrato all’opera il suo gioiello convincendo anche i più scettici: pur sottilissimo perché privo del vetro anteriore, il pannello OLED è apparso molto solido, con dei sostegni posteriori che si dispiegano durante l’operazione di srotolamento a garantirne la stabilità; operazione che, afferma il costruttore, può essere compiuta ben 50.000 volte senza intoppo alcuno. Una soluzione che apre prospettive impensabili, la più evidente delle quali è la possibilità, come detto, di far assumere diversi rapporti di forma a R Signature. Lg ha parlato di tre diverse opzioni di funzionamento, denominate Full View, Line View e Zero View. La prima è quella con il televisore completamente aperto ad assumere il classico formato 16:9. Line View comporta invece una fuoriuscita modesta dello schermo dalla base, con la possibilità di visualizzare informazioni, widget assortiti nonché immagini in formato ridotto. Ed ancora, con il pannello interamente nascosto nella base, R Signature si trasforma in una potente soundbar con potenza di 100 watt. Ma nulla vieta di pensare ad altre modalità di fuoriuscita dello schermo, ad esempio fino a raggiungere il formato widescreen cinematografico in 21:9.

Grazie alla sua capacità di scomparire completamente, OLED R Signature di LG aumenta come mai in precedenza la facilità di posizionamento nell’arredo domestico.

Un prodotto che apre prospettive straordinarie, si diceva. Ci limitiamo a citarne due. Sul fronte domestico R Signature, che immaginiamo verrà presto proposto in tagli assortiti, facilita non di poco il posizionamento nell’arredo, capace com’è di scomparire completamente alla vista quando non utilizzato. L’altra considerazione riguarda la sua vendibilità. Fin qui acquistare una tv da 65 pollici ed oltre comportava ovvi problemi di trasportabilità dell’imballo fino a casa. Con i nuovi modelli avvolgibili si tratterà molto più semplicemente di abbassare uno o due sedili per far entrare nell’automobile un parallelepipedo lungo ma con le altre dimensioni assolutamente contenute. Unica incognita, al momento, il prezzo di vendita, visto che ci sarà da verificare la forbice di costo rispetto ad un OLED tradizionale di pari dimensioni.

Di fronte a cotanta mossa di LG, il suo avversario storico nel derby coreano non solo ha pensato di reagire ma ha addirittura rilanciato sul fronte dell’innovazione!

Lo spettatore può intervenire di volta in volta sullo schermo di una televisione micro LED per adattarlo alla forma più opportuna per il contenuto in riproduzione.

Samsung, infatti, ha approfittato del Consumer Electronic Show per togliere il velo alla sua tv Micro LED da 75 pollici con risoluzione 4K. E qui il salto nel futuro è addirittura doppio, arrivando peraltro a risultati simili all’avvolgibile del rivale, in fatto di gestione dei formati, posizionamento domestico e vendibilità, seguendo però delle strade tecnologiche completamente diverse.

La presentazione della nuova tv Samsung Micro LED da 75 pollici avvenuta a inizio gennaio nel corso del Consumer Electronic Show di Las Vegas.

Per prima cosa c’è la straordinaria qualità riproduttiva garantita dai micro LED. Il pannello, infatti, è costituito da una miriade di micro lampadine gestite singolarmente. Ciascuna di esse è così capace di creare immagini con una notevolissima luminosità di picco (ottima, ad esempio, in modalità HDR) unita ad un contrasto praticamente infinito, quest’ultima caratteristica comune agli schermi OLED. Ma a differenza di quest’ultimi, nel caso delle tv micro LED ogni pixel è inorganico, il che ne garantisce una durata stimabile in vari decenni.

Ma il salto nel futuro, come detto, per il Micro LED di Samsung è duplice. Anche qui, in analogia con LG R Signature, siamo di fronte ad una televisione che suscita stupore. Il motivo? Può essere assemblata a piacimento! Il gigante asiatico ha infatti stipato i suoi micro LED in delle piccole “mattonelle” quadrate che possono essere unite fra di loro grazie a un semplice meccanismo ad incastro, dando vita a un pannello con dimensioni a piacere dell’utente. Se vogliamo, una sorta di Lego ipertecnologico. E per quanto si è visto, il confine fra le varie mattonelle a schermo acceso è assolutamente inavvertibile mentre non si può fare a meno di notare l’eccezionale qualità delle immagini.

Anche qui un paio di riflessioni sulle prospettive aperte da una televisione del genere. In casa, una volta individuata l’area di “montaggio”, sarà possibile intervenire di volta in volta sullo schermo per adattarlo alla forma necessaria (diversi formati cinematografici, riproduzione di fotografie, chat video, ecc.). Ancor più strabiliante quel che potrà avvenire in negozio, dove le televisioni Micro LED verranno vendute sotto forma di pacchi contenenti le “mattonelle” ed i clienti potranno tornare per acquistarne ulteriori ed aumentare così il “polliciaggio” della propria televisione!

Le piccole “mattonelle” quadrate micro LED di Samsung possono essere unite fra loro grazie a un semplice meccanismo ad incastro.

I due big coreani, dunque, hanno monopolizzato l’attenzione in fatto di tv. Ma attenzione, sempre a Las Vegas si è capito che a stretto giro di posta un’analoga lotta a colpi di novità strabilianti potrebbe essere combattuta nella confinante ed immensa Cina, dove di certo non mancano aziende del settore che hanno già mostrato un’adeguata capacità di innovare. Non a caso Hisense e TCL hanno presentato proprio al CES dei televisori molto interessanti sul fronte dell’innovazione. La prima ha mostrato la sua Laser TV basata su un sistema di proiezione che pur facendo uso di un chip DLP elimina la ruota colore con i relativi problemi. Il risultato sono immagini che coprono il 100% dello spazio colore Rec2020 con risoluzione 4K.

TCL ha mostrato il prototipo di una Tv 8K basata su un pannello LCD Quantum Dots retroilluminato con dei micro LED.

Quanto a TCL, ha messo insieme le attuali tecnologie di vertice per confezionare una televisione di alto profilo. Stiamo parlando del prototipo ammirato a Las Vegas, una tv 8K basata su un pannello LCD Quantum Dots però retroilluminato con dei micro LED, quindi con un controllo accuratissimo dei milioni di pixel che compongono lo schermo. Insomma, veramente tanta carne al fuoco per un apparecchio, la televisione, che a quasi cent’anni d’età sembra godere di un’eterna giovinezza.

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La casa smart per cominciare

Anche con un budget ridotto si può iniziare a rendere la propria casa smart. Una nuova generazione di tecnologie e prodotti che semplificano l’automazione e che ora trovano negli assistenti vocali un forte alleato per “entrare” in casa

Ancora per molti l’home-automation è un argomento che riguarda solo chi ha abitazioni di grandi dimensioni e…conti in banca altrettanto consistenti. Questo è stato vero all’inizio, quando i prodotti erano pochi, installabili con difficoltà e rivolti ad un mercato inevitabilmente di livello molto elevato. Con il passare del tempo e la espansione delle tecnologie è sempre più chiaro che automatizzare la propria abitazione, sia in costruzione che anche in momento successivo, potrebbe non richiedere troppi interventi alla struttura stessa dell’abitazione e con una spesa che può essere – oggi – alla portata di molti. Secondo una ricerca dell’autorevole Berg Insight, azienda svedese specializzata proprio in ricerche di mercato in ambito industriale e tecnologico, entro il 2019 saranno quasi 70 milioni le abitazioni che in Europa e Nord America saranno dotate di dispositivi smart; numero che tende al raddoppio (154 milioni) se spostiamo il periodo in considerazione fino al 2022. Numeri importanti che sottolineano e confermano che quello della casa smart è un argomento che piace a tanti, esperti e non. Ai secondi le aziende del settore stanno dedicando un numero sempre più elevato di prodotti, soprattutto quelli della gamma bassa del mercato che sono più “comprensibili” da chi non ha conoscenze dirette e hanno un impatto economico meno aggressivo nei confronti del budget medio di una famiglia.

Dopo le app dedicate l’arrivo sul mercato degli assistenti vocali è stata l’altra grande rivoluzione per la smart home.

Piccoli prodotti smart, quelli che a volte sono focalizzati verso una o poche azioni, ma che proprio in questa specializzazione trovano il loro punto di forza: regolazione della temperatura o controllo degli accessi o ancora sicurezza o ancora gestione della irrigazione del giardino. Si acquistano a singoli pezzi, magari con loro si può creare una rete che cresce e integra altri componenti e di conseguenza altre funzioni. È un modo diverso di creare una casa smart: a differenza dei grandi impianti, qui si inizia dal basso, con pochi elementi e nel caso si evolve in un secondo momento quando il budget è maggiore e soprattutto quando sono cresciute le esigenze. E il mercato, in linea di massima, sta apprezzando questo modo di fare per cui anche i grandi marchi stanno proponendo soluzioni modulari che possono evolvere senza veder diventare improvvisamente obsoleto quanto acquistato in precedenza. Se ci pensiamo è il modo migliore per far conoscere ed apprezzare una serie di tecnologie a chi ne è digiuno e per questo anche un po’ intimorito da tutte queste funzioni e prestazioni.

La linea Living Now di BTicino abbina a prestazioni e alla facilità di realizzare una rete locale il design e la bellezza.

Per fare un paragone automobilistico potremmo dire che il mercato adesso ha scoperto il ruolo importante di una Panda (o qualcosa di simile): l’auto che anche il neo-patentato può acquistare senza timore di avere troppi cavalli sotto il piede destro e non saperli come gestire. Chi riuscirà poi a prendere confidenza con la sua prima automobile avrà il desiderio di crescere e magari potrà acquistare, successivamente, un modello più prestazionale e avanzato tecnicamente. Il mercato ha capito che senza la Panda per iniziare non è possibile vendere direttamente Maserati e simili ai neo-patentati… C’è un altro elemento che sta spingendo molto verso l’acquisto di prodotti smart, oltre alla loro semplicità di gestione e il prezzo contenuto: la compatibilità sempre più ampia e completa verso gli assistenti vocali. Amazon Alexa, Google Assistant e Apple Siri sono i tre maggiori che si stanno dividendo il mercato del settore, dopo l’ormai ufficiale abbandono di Microsoft e della sua Cortana. Un lavoro di “semplificazione” che era già partito con l’arrivo in massa di app dedicate e della possibilità di gestire il proprio impianto domotico in punta di dito sfiorando il display di smartphone e tablet. Ora gli assistenti vocali integrati in questi prodotti rendono la nostra vita ancora più facile: se era semplice sfiorare il tasto giusto, lo è ancora di più (ma soprattutto è più intrigante) ordinare all’Alexa di turno di “accendere le luci del giardino” oppure di “alzare la temperatura della stanza da letto” e così via.

L’articolo completo è disponibile su HC #81 in edicola  o su abbonamento >>>

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Connessione istantanea: Sennheiser presenta la Serie XS Wireless Digital

La nuovissima Serie XS Wireless Digital di Sennheiser garantisce ai musicisti e agli operatori video un facile accesso all’audio wireless.

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Nel 2018 cresce del 3% il mercato italiano della Tecnologia di Consumo

Il mercato italiano della Tecnologia di Consumo è cresciuto del +3% nel 2018, con un fatturato complessivo di 14,7 miliardi di euro.

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Canon annuncia lo sviluppo di un nuovo proiettore 4K con funzioni avanzate per una luminosità e una user experience senza pari

Nuovo proiettore laser 4K con una luminosità più elevata e un'eccezionale resa cromatica.

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NEC annuncia una nuova gamma di soluzioni LED Direct View per immagini di impatto in ogni ambiente

NEC celebra il primo anniversario dell’acquisizione di S[quadrat]

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Una giornata dedicata ai prodotti Allen & Heath e Sennheiser

All'insegna dei mixer Allen&Heath e radiomicrofoni Sennheiser - in collaborazione con Exhibo

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NEC lancia una nuova gamma di soluzioni digital signage di grande impatto per il settore retail

In arrivo le nuove serie di display UHD per rispondere alla domanda crescente del settore retail signage

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martedì 19 marzo 2019

Elvox, con Pixel Up e Tab Free 4,3” la vista si allarga

L’offerta per la videocitofonia Vimar si arricchisce di due nuovi prodotti con tecnologia Due Fili Plus: Elvox Pixel Up e Tab Free 4,3” consentono la visione anche Pan&Zoom.

L’offerta per la videocitofonia Vimar si arricchisce di due nuovi prodotti Elvox con tecnologia Due Fili Plus in grado di offrire soluzioni sempre più performanti e versatili.

Elvox Tab Free 4,3" e Pixel Up

Protezione IP54

Sottile e robusta, Pixel Up è la nuova targa con placca frontale in acciaio inox 316 con finitura spazzolata. Caratterizzata da un design lineare e da una ridotta sporgenza dal muro di soli 3 mm, Elvox Pixel Up è disponibile nella versione con tastiera alfanumerica dai tasti in acciaio inox e display a colori, protetta da un vetrino in policarbonato dello spessore di 5 mm.

Dotata di un grado di protezione IP54 contro polvere e acqua e una resistenza agli urti con grado di protezione IK08, inoltre, Pixel Up introduce numerose novità anche dal punto di vista tecnologico.

La telecamera integrata ha un obiettivo grandangolare e ad alta definizione, con un campo di ripresa controllabile direttamente dal posto interno videocitofonico grazie della funzione Pan&Zoom. L’elevata sensibilità del sensore consente di vedere anche in aree con luminosità ridotta: questo grazie alla tecnologia High Dynamic Range (HDR), che consente l’identificazione del chiamante anche in aree scarsamente illuminate. L’intensità dei LED per l’illuminazione della telecamera, poi, si autoregola in base alla luce ambientale, garantendo una visibilità ottimale della persona che chiama e dell’area circostante.

Elvox Pixel Up

Per migliorare ulteriormente l’esperienza d’uso, le diverse operazioni possibili sono segnalate da icone grafiche sul display e da LED posizionati sul frontale della placca, che evidenziano la chiamata in corso, la linea occupata, la conversazione e l’apertura della serratura.

Nessun dettaglio è stato trascurato: la sintesi vocale facilita ulteriormente l’utilizzo, anche per gli ipovedenti, attraverso i messaggi vocali che guidano l’utente passo dopo passo.

Tasti in acciaio inox retroilluminati e con codici Braille dotati di funzione multitap permettono la ricerca rapida dei nomi, mentre l’algoritmo di cancellazione dell’eco consente conversazioni bidirezionali naturali, eliminando automaticamente fastidiosi audio o fischi senza dover regolare il microfono e l’altoparlante.

Attraverso un intuitivo menu di navigazione, infine, Pixel Up è in grado di gestire fino a 6.400 nominativi, con la possibilità di effettuare chiamate sia scorrendo la rubrica che inserendo l’interno desiderato.

Elvox Tab Free 4,3"

Dall’interno, hand free

Compatto, ma dotato di una grande visione, il nuovo videocitofono vivavoce Tab Free con display a colori da 4,3” consente di comunicare con l’esterno in piena libertà e a mani libere, offrendo un’immagine ampia e in alta definizione dell’esterno.

Il nuovo videocitofono interno Elvox è un dispositivo compatto e dalla forma elegante: le sue linee morbide addolciscono gli angoli e si perdono lungo una superficie liscia e dall’effetto vetro, con un profilo sottile (23 mm) ispirato alla leggerezza e al minimalismo che contraddistinguono gli altri prodotti della serie Tab.

Tasti e comandi a filo superficie sono dotati di retroilluminazione e reattività differenziata, che permette di evitare attivazioni accidentali. Per lo stesso motivo l’attivazione delle funzioni è confermata da un suono cristallino e un feedback visivo che la confermano, facilitando l’utilizzo anche alle persone ipovedenti o dotate di protesi acustiche.

Dal display è possibile accedere in modo intuitivo al menu a scorrimento OSD e, volendo, si possono personalizzare diverse funzioni, scegliendo ad esempio tra le impostazioni utente assente, disattivazione suoneria, associazione di una melodia al tipo di chiamata (chiamata esterna da targa, chiamata fuoriporta, chiamata intercomunicante/da centralino).

Con la funzione Pan&Zoom è possibile controllare direttamente il campo di ripresa della telecamera della targa esterna munita della stessa funzione, mentre la funzione Studio professionale consente l’apertura automatica della serratura a seguito di una chiamata dal posto esterno.

Tab Free da 4,3” consente, infine, di configurare uno dei tasti di scelta rapida posti sul fronte in modo che, se attivato, invii prioritariamente una richiesta di assistenza verso le postazioni di portineria.

www.vimar.com

 

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Musical Fidelity, la Serie 6 si arricchisce di 3 pezzi pregiati

Musical Fidelity aggiunge alla Serie 6 un amplificatore integrato e un’accoppiata pre/finale al proprio catalogo dedicato agli audiofili affezionati allo stile british.

Tre nuovi prodotti si aggiungono alla serie 6 Musical Fidelity: M6s 500i, un integrato da ben 500Wx2 su 8 ohm; M6s PRE, in classe A pura e il finale M6s PRX da 2x230W su 8 ohm con alimentazione CRPS.

La “Serie 6” di Musical Fidelity è una delle famiglie di elettroniche hi-fi che gode di apprezzamento unnime da parte degli addetti ai lavori. È la quarta per importanza nel catalogo del costruttore inglese e offre prodotti di rango elevato, ad un prezzo estremamente conveniente. Direttamente derivata dalla Serie 8 e dai top di gamma Nu-Vista, la Serie 6 era già composta dall’ampli integrato, M6si, dal lettore CD M6SCD, dal DAC, M6s DAC e dal preamplificatore phono, M6 Vinyl. Con l’introduzione dell’M6s 500i, dell’M6s PRE e del finale M6s PRX, il servizio è davvero completo.

Musical Fidelity M6s 500i

Un integrato monumentale

L’integrato M6s 500i (nelle foto) discende direttamente dall’A1000, il primo super-integrato di Musical Fidelity che negli anni ’90 fu acclamato come uno dei migliori progetti relativi all’amplificazione integrata per uso domestico. Con l’apporto di nuovi semiconduttori, l’M6s 500i è protagonista di un’incredibile capacità di pilotaggio, prestazioni tecniche eccezionali e qualità costruttiva solida ed affidabile, per pilotare agevolmente qualsiasi diffusore senza tentennamenti. Sul retro trovano posto cinque ingressi (4 di linea e 1 bilanciato XLR), con doppi binding post per cablaggio bi-wiring dedicati ai cavi degli speaker. La costruzione è inappuntabile: configurazione completamente dual-mono a partire dai grossi trasformatori toroidali, 8 transistor di potenza per canale, stadi di alimentazione separati e con stabilizzatori dedicati, simmetria totalmente complementare.

Musical Fidelity M6s 500i 2

Spazio anche per il vinile

M6s PRE è un preamplificatore dotato di grande versatilità e quindi capace di interfacciarsi senza problemi con qualsiasi amplificatore finale. La configurazione è in classe A pura e, per costruirlo, Musical Fidelity ha selezionato i migliori componenti, in modo da non creare sbilanciamenti tra i canali. Il pre ha una serie d’ingressi adatti ad interfacciarsi con qualsiasi sorgente: uno stadio phono MM/MC, due ingressi bilanciati, tre di linea, un tape-loop e un ingresso USB per essere collegato anche direttamente al computer (con risoluzione 24bit/96kHz).

Infine, l’M6s PRX è un amplificatore di potenza da 260W/ch con un esclusivo alimentatore CRPS di nuova tecnologia. L’ampli condivide lo stesso layout di base dei fratelli maggiori Titan o AMS50 e si caratterizza anch’esso per la costruzione dual-mono con alimentazione CRPS, che insieme gli consentono prestazioni davvero elevate e lo mettono in condizione di pilotare diffusori di ogni categoria.

Tutti i tre nuovi apparecchi sono disponibili sia nella finitura in nero che silver.

www.audiogamma.it

 

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lunedì 18 marzo 2019

Il bello che, quasi, non si vede – La nuova linea da incasso di Sonus faber

Sonus faber ha fatto del design – al pari della qualità sonora – dei suoi prodotti un punto fermo dall’inizio della sua storia. Con la serie Palladio l’azienda lancia quasi una sfida a sé stessa, nel proporre qualcosa che dovrebbe essere invisibile ma anche piacevole alla vista allo stesso tempo


Produttore Sonus faber – Italia

Distributore MPI Electronic – Tel. 02/9361101 – www.mpielectronic.com


I diffusori da custom installation sono, per certi versi, tutti uguali (o quasi) nel momento in cui la griglia va a coprire gli altoparlanti e quello che rimane alla vista è solo un elemento di colore neutro magari da pitturare anche dello stesso tono del muro o soffitto che li ospita. Il motivo è semplice e chiaro: l’installazione in-wall e in-ceiling nasce proprio per far sparire il più possibile alla vista questi prodotti, per renderli di fatto inesistenti. Probabilmente da tempo in Sonus faber si stavano chiedendo come combinare questa esigenza di invisibilità con quello che è il design, ben netto e definito, che contraddistingue la produzione dell’azienda dal lontano 1980.

La nuova linea Palladio può contare su un buon numero di prodotti con i quali è possibile realizzare sistemi in-wall e in-celing dalle diverse tipologie e complessità. Anche con i due PW-662 e PC-664P incassati, ma allo stesso tempo in bella vista.

 

NASCE PALLADIO

Anche la scelta del nome della linea è il frutto di una scelta ben ponderata e mirata. Palladio come Andrea Palladio, uno dei maggiori architetti del Rinascimento italiano e non solo italiano, i cui lavori (o meglio, capolavori) sono ancora ben visibili e visitabili soprattutto in Veneto che, guarda caso, è la sede di Sonus faber: una sorta di ciclo storico che si chiude, che rafforza il legame stretto tra l’azienda e il suo stile, l’elemento che non è mai stato abbandonato in quasi 40 anni di storia. L’altra forte caratterizzazione dei prodotti Sonus faber è quella tecnica, legata allo sviluppo dei singoli speaker, della topologia e degli elementi utilizzati nei crossover, nella stessa forma del cabinet focalizzata alla migliore riproduzione sonora possibile. Tutti elementi che in qualche modo sono stati riadattati anche per le esigenze della nuova serie Palladio. Una sfida tecnica importante che Sonus faber ha saputo già affrontare (e vincere!) quando è stata chiamata a realizzare un sistema audio per la stratosferica Pagani Huayra, una delle supercar più sognate ed ammirate. Anche in quel caso adattare il proprio stile e la propria tecnologia in un ambiente peculiare come quello di un’auto sportiva (con le mille limitazioni e vincoli che questo porta) è stata una sfida molto impegnativa. Chiaramente, vinta.

Da questa vista angolata è ben chiara la tipologia delle soluzioni definite “P” all’interno di Palladio, ovvero con gli altoparlanti inclinati; in questo caso il modello è il PC-662P.

La serie Palladio si divide in due linee, denominate semplicemente Level 5 e Level 6 (ci dobbiamo aspettare quindi altre linee?) che definiscono due diversi stadi di caratteristiche tecniche e quindi costi, così da poter soddisfare diverse esigenze. In comune c’è molto, soprattutto quello che è il “cuore” del sound Sonus faber. In modo particolare ritroviamo per il tweeter il sistema DAD (Damped Apex Dome), quello che utilizza una struttura, collocata proprio davanti alla cupola dell’altoparlante, che per forma e dimensioni provvede a tenere sotto controllo l’emissione dell’altoparlante per massimizzarne l’estensione in frequenza e la dispersione. L’altro elemento tecnico è la configurazione del crossover secondo lo schema Paracross Topology: alcuni elementi vengono collocati sul ramo negativo del circuito, una soluzione che apporta benefici in termini di minore sensibilità alle radiofrequenze con il risultato di un suono più pulito e definito. Nella linea Level 5 abbiamo una coppia di prodotti in-wall e quattro in-ceiling; mentre in Level 6 due in-wall e cinque in-ceiling. Gli speaker utilizzati in Level 6 hanno i cestelli in alluminio, così da aggiungere rigidità a tutta la struttura con conseguenti vantaggi in termini di pulizia del suono. A tutti questi altoparlanti si affianca un unico subwoofer passivo, sempre per uso in-wall.

SI PARTE CON LEVEL 5

Nella linea Level 5 tutti i sistemi sono a due vie. PC-562 e PC-562P utilizzano la stessa combinazione di altoparlanti, con woofer da 165 mm e tweeter da 29 mm: nel modello P questo altoparlante è installato su piano inclinato così da avere una emissione più indirizzata e focalizzata verso la zona di ascolto. Pensiamo ad utilizzo in un sistema Home Theater di questi due prodotti, installati come canali surround generalmente nella zona posteriore rispetto agli ascoltatori: questa inclinazione permette proprio di raggiungere meglio la zona di ascolto centrale rispetto alla classica configurazione piatta a filo di soffitto. Nel PC-582 il woofer sale a 200 mm di diametro. Nel modello PC-563P, su flangia quasi quadrata, è la coppia di woofer da 165 e il tweeter da 29 mm ad essere installati su piano inclinato. Vanno utilizzati come canali principali in-wall (o LCR) i due PL-563 e PW-562: doppio woofer da 165 mm il primo, una sola unità per il secondo, rimane sempre comune il tweeter da 29 mm.

Nel passaggio dai diffusori tradizionali ai nuovi Palladio nulla o quasi è andato perso, a cominciare dalla struttura degli altoparlanti e tecnologie, in modo particolare il sistema DAD per il tweeter e il Paracross Topology per il crossover.

UN GRADINO PIÙ SU

Il PS-G101 è il subwoofer in-wall della serie Palladio, unico per Level 5 e 6: utilizza un woofer da 250 mm, con potenza fino a 800 watt e la risposta in frequenza che parte da 25 Hz.

Nel linea Level 6 i due PC-662 e PC- 662P condividono gli altoparlanti (165+29 mm) ma il secondo, in quanto versione P, li colloca entrambi su piano inclinato. Sale a 200 mm il woofer del sistema PC-682 mentre nel PC-683 aggiunge il midrange a cono da 80 mm. Tutti questi altoparlanti sono installati su flangia circolare e sono indirizzati ad un uso in-ceiling. Ancora in-ceiling il PC- 664P ma su flangia quadrata (411×411 mm) che riprende il woofer da 165 mm, in doppia unità, il midrange da 80 mm e il tweeter da 29 m: tutti su piani inclinati, con i due woofer su due angolazioni diverse mentre l’unità medio-alti assume una ulteriore angolazione specifica. Con questo modello Sonus faber introduce il tema tecnico della back box (in legno) chiusa ma provvista di pannelli che possono essere rimossi per permettere il deflusso verso l’esterno, quindi nella parete o soffitto, dell’aria messa in movimento dai woofer. In pratica l’installatore avrà il compito di utilizzare o meno questa possibilità per la riproduzione delle basse frequenze in relazione all’ambiente d’ascolto. Stesso sistema integrato anche per i due top di gamma PL- 664 e PW-662: tre vie con doppio woofer da 165 mm, midrange da 80 mm e tweeter da 29 mm per il primo; due vie con singolo woofer da 165 mm per il secondo.

Il PS-G101 è il subwoofer in-wall della serie Palladio, unico per Level 5 e 6: utilizza un woofer da 250 mm, con potenza fino a 800 watt e la risposta in frequenza che parte da 25 Hz.

Entrambi sono caratterizzati dal pannello frontale in massello di noce con inserti in acero e l’opzione della griglia con elementi elastici: due elementi che richiamano direttamente i modelli Sonus faber in-wall e il loro fascino. Necessario lasciarli in bella vista!

PERCHÈ PALLADIO?

Serve veramente a Sonus faber un prodotto come Palladio? Le risposte potrebbero essere tante e tutte valide. Il nostro punto di vista è che un’azienda, quando è sana e ben consapevole delle proprie capacità tecnologiche può, anzi forse deve, osare anche fuori dal proprio specifico “orticello”. Chiaramente senza snaturare quello che è il nucleo forte della propria mission.

Già almeno in altri tre casi recentemente Sonus faber ha dimostrato con altrettanti prodotti che appena ha deviato leggermente dal solco ben preciso dei diffusori high-end ha saputo convincere e portare a casa dei successi: l’esperienza con Pagani nella progettazione e realizzazione di un sistema audio per l’hyper-car Huayra, il diffusore wireless SF16 e la linea di cuffie Pryma. Tutti prodotti che hanno saputo integrare e ben presentare anche ad un pubblico “nuovo” tutta l’essenza del marchio, con simili (se non quando gli stessi) contenuti tecnologici dei propri diffusori tradizionali. Lo stesso principio sembra pervadere la serie Palladio, anzi qui il richiamo sembra ancora più diretto e preciso: gli altoparlanti e le loro tecnologie principali qui utilizzati sono ripresi pari pari dalla produzione tradizionale.

Per numero e tipologia di prodotti la serie Palladio è estremamente flessibile e versatile; si possono realizzare sistemi a scomparsa di diverso tipo: misti con diffusori in-room, total in-ceiling e total in-wall.

Ripresi anche elementi stilistici e strutturali. Questo vuol dire che chi ha già (o conosce bene) gli speaker in-room di Sonus faber non avvertirà evidenti gap e sostanziali differenze sonore e timbriche nel passaggio a Palladio.

Il top di gamma di Palladio, il PL-664, con l’unità midrange e tweeter ripresa dagli speaker della serie Olympica e la coppia di woofer da 165 mm. Altro elemento caratteristico è il pannello frontale in noce con intarsi in acero.

 

Possiamo, a questo punto, immaginare un sistema Sonus faber tutto in-wall, magari dedicato alla sala home cinema separata da quella di ascolto principale con una coppia di speaker in-room; oppure un sistema ibrido con i Palladio che vanno ad aggiungersi in una evoluzione multicanale a basso impatto in ambiente. Queste diverse ipotesi sono state già ponderate e valutate in fase di progetti dei Palladio che offrono prodotti di complemento e diffusori che possono recitare da attori principali in un sistema HT. Per questo secondo caso pensiamo sicuramente agli splendidi PL-664, quelli che anche visivamente sono una diretta e stretta discendenza dalla serie Olympica, dalla quale riprendono l’unità medio-alti con midrange e tweeter inseriti su un supporto rivestito in vera pelle e il pannello frontale in noce con intarsi in acero o ancora la possibilità di avere in opzione la griglia, tanto essenziale quanto di grande effetto stilistico, ad elementi elastici.

Anche la possibilità di utilizzare
la griglia di protezione con elementi elastici (opzionale) è un richiamo estetico diretto tra i due PW-662 e PC-664P e la serie Olympica.

Un prodotto del genere è destinato a ruolo di speaker LCR, magari con il supporto per i canali posteri del fratello minore PW-662. Per esigenze più tecniche arriva in aiuto il PC-664P, di fatto una versione del PL-664 che utilizza gli stessi altoparlanti ma installati su piani inclinati: una soluzione che permette di sopperire ad installazioni disassate, con il focus dei singoli speaker indirizzati meccanicamente verso la zona di ascolto. Basta giocare con gli abbinamenti per riuscire a ritagliare un sistema Palladio che segue perfettamente le proprie esigenze di budget, ingombro, invisibilità e numero e tipo di canali. Il tutto sempre sotto l’importante specifica di “made in Sonus faber”.

La discendenza di Palladio dai diffusori in-room è sottolineata dagli elementi in alluminio che segnano il tweeter.

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