lunedì 18 marzo 2019

Il bello che, quasi, non si vede – La nuova linea da incasso di Sonus faber

Sonus faber ha fatto del design – al pari della qualità sonora – dei suoi prodotti un punto fermo dall’inizio della sua storia. Con la serie Palladio l’azienda lancia quasi una sfida a sé stessa, nel proporre qualcosa che dovrebbe essere invisibile ma anche piacevole alla vista allo stesso tempo


Produttore Sonus faber – Italia

Distributore MPI Electronic – Tel. 02/9361101 – www.mpielectronic.com


I diffusori da custom installation sono, per certi versi, tutti uguali (o quasi) nel momento in cui la griglia va a coprire gli altoparlanti e quello che rimane alla vista è solo un elemento di colore neutro magari da pitturare anche dello stesso tono del muro o soffitto che li ospita. Il motivo è semplice e chiaro: l’installazione in-wall e in-ceiling nasce proprio per far sparire il più possibile alla vista questi prodotti, per renderli di fatto inesistenti. Probabilmente da tempo in Sonus faber si stavano chiedendo come combinare questa esigenza di invisibilità con quello che è il design, ben netto e definito, che contraddistingue la produzione dell’azienda dal lontano 1980.

La nuova linea Palladio può contare su un buon numero di prodotti con i quali è possibile realizzare sistemi in-wall e in-celing dalle diverse tipologie e complessità. Anche con i due PW-662 e PC-664P incassati, ma allo stesso tempo in bella vista.

 

NASCE PALLADIO

Anche la scelta del nome della linea è il frutto di una scelta ben ponderata e mirata. Palladio come Andrea Palladio, uno dei maggiori architetti del Rinascimento italiano e non solo italiano, i cui lavori (o meglio, capolavori) sono ancora ben visibili e visitabili soprattutto in Veneto che, guarda caso, è la sede di Sonus faber: una sorta di ciclo storico che si chiude, che rafforza il legame stretto tra l’azienda e il suo stile, l’elemento che non è mai stato abbandonato in quasi 40 anni di storia. L’altra forte caratterizzazione dei prodotti Sonus faber è quella tecnica, legata allo sviluppo dei singoli speaker, della topologia e degli elementi utilizzati nei crossover, nella stessa forma del cabinet focalizzata alla migliore riproduzione sonora possibile. Tutti elementi che in qualche modo sono stati riadattati anche per le esigenze della nuova serie Palladio. Una sfida tecnica importante che Sonus faber ha saputo già affrontare (e vincere!) quando è stata chiamata a realizzare un sistema audio per la stratosferica Pagani Huayra, una delle supercar più sognate ed ammirate. Anche in quel caso adattare il proprio stile e la propria tecnologia in un ambiente peculiare come quello di un’auto sportiva (con le mille limitazioni e vincoli che questo porta) è stata una sfida molto impegnativa. Chiaramente, vinta.

Da questa vista angolata è ben chiara la tipologia delle soluzioni definite “P” all’interno di Palladio, ovvero con gli altoparlanti inclinati; in questo caso il modello è il PC-662P.

La serie Palladio si divide in due linee, denominate semplicemente Level 5 e Level 6 (ci dobbiamo aspettare quindi altre linee?) che definiscono due diversi stadi di caratteristiche tecniche e quindi costi, così da poter soddisfare diverse esigenze. In comune c’è molto, soprattutto quello che è il “cuore” del sound Sonus faber. In modo particolare ritroviamo per il tweeter il sistema DAD (Damped Apex Dome), quello che utilizza una struttura, collocata proprio davanti alla cupola dell’altoparlante, che per forma e dimensioni provvede a tenere sotto controllo l’emissione dell’altoparlante per massimizzarne l’estensione in frequenza e la dispersione. L’altro elemento tecnico è la configurazione del crossover secondo lo schema Paracross Topology: alcuni elementi vengono collocati sul ramo negativo del circuito, una soluzione che apporta benefici in termini di minore sensibilità alle radiofrequenze con il risultato di un suono più pulito e definito. Nella linea Level 5 abbiamo una coppia di prodotti in-wall e quattro in-ceiling; mentre in Level 6 due in-wall e cinque in-ceiling. Gli speaker utilizzati in Level 6 hanno i cestelli in alluminio, così da aggiungere rigidità a tutta la struttura con conseguenti vantaggi in termini di pulizia del suono. A tutti questi altoparlanti si affianca un unico subwoofer passivo, sempre per uso in-wall.

SI PARTE CON LEVEL 5

Nella linea Level 5 tutti i sistemi sono a due vie. PC-562 e PC-562P utilizzano la stessa combinazione di altoparlanti, con woofer da 165 mm e tweeter da 29 mm: nel modello P questo altoparlante è installato su piano inclinato così da avere una emissione più indirizzata e focalizzata verso la zona di ascolto. Pensiamo ad utilizzo in un sistema Home Theater di questi due prodotti, installati come canali surround generalmente nella zona posteriore rispetto agli ascoltatori: questa inclinazione permette proprio di raggiungere meglio la zona di ascolto centrale rispetto alla classica configurazione piatta a filo di soffitto. Nel PC-582 il woofer sale a 200 mm di diametro. Nel modello PC-563P, su flangia quasi quadrata, è la coppia di woofer da 165 e il tweeter da 29 mm ad essere installati su piano inclinato. Vanno utilizzati come canali principali in-wall (o LCR) i due PL-563 e PW-562: doppio woofer da 165 mm il primo, una sola unità per il secondo, rimane sempre comune il tweeter da 29 mm.

Nel passaggio dai diffusori tradizionali ai nuovi Palladio nulla o quasi è andato perso, a cominciare dalla struttura degli altoparlanti e tecnologie, in modo particolare il sistema DAD per il tweeter e il Paracross Topology per il crossover.

UN GRADINO PIÙ SU

Il PS-G101 è il subwoofer in-wall della serie Palladio, unico per Level 5 e 6: utilizza un woofer da 250 mm, con potenza fino a 800 watt e la risposta in frequenza che parte da 25 Hz.

Nel linea Level 6 i due PC-662 e PC- 662P condividono gli altoparlanti (165+29 mm) ma il secondo, in quanto versione P, li colloca entrambi su piano inclinato. Sale a 200 mm il woofer del sistema PC-682 mentre nel PC-683 aggiunge il midrange a cono da 80 mm. Tutti questi altoparlanti sono installati su flangia circolare e sono indirizzati ad un uso in-ceiling. Ancora in-ceiling il PC- 664P ma su flangia quadrata (411×411 mm) che riprende il woofer da 165 mm, in doppia unità, il midrange da 80 mm e il tweeter da 29 m: tutti su piani inclinati, con i due woofer su due angolazioni diverse mentre l’unità medio-alti assume una ulteriore angolazione specifica. Con questo modello Sonus faber introduce il tema tecnico della back box (in legno) chiusa ma provvista di pannelli che possono essere rimossi per permettere il deflusso verso l’esterno, quindi nella parete o soffitto, dell’aria messa in movimento dai woofer. In pratica l’installatore avrà il compito di utilizzare o meno questa possibilità per la riproduzione delle basse frequenze in relazione all’ambiente d’ascolto. Stesso sistema integrato anche per i due top di gamma PL- 664 e PW-662: tre vie con doppio woofer da 165 mm, midrange da 80 mm e tweeter da 29 mm per il primo; due vie con singolo woofer da 165 mm per il secondo.

Il PS-G101 è il subwoofer in-wall della serie Palladio, unico per Level 5 e 6: utilizza un woofer da 250 mm, con potenza fino a 800 watt e la risposta in frequenza che parte da 25 Hz.

Entrambi sono caratterizzati dal pannello frontale in massello di noce con inserti in acero e l’opzione della griglia con elementi elastici: due elementi che richiamano direttamente i modelli Sonus faber in-wall e il loro fascino. Necessario lasciarli in bella vista!

PERCHÈ PALLADIO?

Serve veramente a Sonus faber un prodotto come Palladio? Le risposte potrebbero essere tante e tutte valide. Il nostro punto di vista è che un’azienda, quando è sana e ben consapevole delle proprie capacità tecnologiche può, anzi forse deve, osare anche fuori dal proprio specifico “orticello”. Chiaramente senza snaturare quello che è il nucleo forte della propria mission.

Già almeno in altri tre casi recentemente Sonus faber ha dimostrato con altrettanti prodotti che appena ha deviato leggermente dal solco ben preciso dei diffusori high-end ha saputo convincere e portare a casa dei successi: l’esperienza con Pagani nella progettazione e realizzazione di un sistema audio per l’hyper-car Huayra, il diffusore wireless SF16 e la linea di cuffie Pryma. Tutti prodotti che hanno saputo integrare e ben presentare anche ad un pubblico “nuovo” tutta l’essenza del marchio, con simili (se non quando gli stessi) contenuti tecnologici dei propri diffusori tradizionali. Lo stesso principio sembra pervadere la serie Palladio, anzi qui il richiamo sembra ancora più diretto e preciso: gli altoparlanti e le loro tecnologie principali qui utilizzati sono ripresi pari pari dalla produzione tradizionale.

Per numero e tipologia di prodotti la serie Palladio è estremamente flessibile e versatile; si possono realizzare sistemi a scomparsa di diverso tipo: misti con diffusori in-room, total in-ceiling e total in-wall.

Ripresi anche elementi stilistici e strutturali. Questo vuol dire che chi ha già (o conosce bene) gli speaker in-room di Sonus faber non avvertirà evidenti gap e sostanziali differenze sonore e timbriche nel passaggio a Palladio.

Il top di gamma di Palladio, il PL-664, con l’unità midrange e tweeter ripresa dagli speaker della serie Olympica e la coppia di woofer da 165 mm. Altro elemento caratteristico è il pannello frontale in noce con intarsi in acero.

 

Possiamo, a questo punto, immaginare un sistema Sonus faber tutto in-wall, magari dedicato alla sala home cinema separata da quella di ascolto principale con una coppia di speaker in-room; oppure un sistema ibrido con i Palladio che vanno ad aggiungersi in una evoluzione multicanale a basso impatto in ambiente. Queste diverse ipotesi sono state già ponderate e valutate in fase di progetti dei Palladio che offrono prodotti di complemento e diffusori che possono recitare da attori principali in un sistema HT. Per questo secondo caso pensiamo sicuramente agli splendidi PL-664, quelli che anche visivamente sono una diretta e stretta discendenza dalla serie Olympica, dalla quale riprendono l’unità medio-alti con midrange e tweeter inseriti su un supporto rivestito in vera pelle e il pannello frontale in noce con intarsi in acero o ancora la possibilità di avere in opzione la griglia, tanto essenziale quanto di grande effetto stilistico, ad elementi elastici.

Anche la possibilità di utilizzare
la griglia di protezione con elementi elastici (opzionale) è un richiamo estetico diretto tra i due PW-662 e PC-664P e la serie Olympica.

Un prodotto del genere è destinato a ruolo di speaker LCR, magari con il supporto per i canali posteri del fratello minore PW-662. Per esigenze più tecniche arriva in aiuto il PC-664P, di fatto una versione del PL-664 che utilizza gli stessi altoparlanti ma installati su piani inclinati: una soluzione che permette di sopperire ad installazioni disassate, con il focus dei singoli speaker indirizzati meccanicamente verso la zona di ascolto. Basta giocare con gli abbinamenti per riuscire a ritagliare un sistema Palladio che segue perfettamente le proprie esigenze di budget, ingombro, invisibilità e numero e tipo di canali. Il tutto sempre sotto l’importante specifica di “made in Sonus faber”.

La discendenza di Palladio dai diffusori in-room è sottolineata dagli elementi in alluminio che segnano il tweeter.

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via Roberto Montanaro Blog

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