Si parlava da tempo di grandi novità per i Tv e all’ultima edizione del CES di Las Vegas si sono finalmente svelati i display del prossimo futuro e per una volta la realtà ha superato la fantasia… Da un lato l’OLED avvolgibile di LG, dall’altro lo schermo Micro LED componibile di Samsung, entrambi 4K e con formidabile resa video
Provate ad immaginare la scena all’interno di un grande punto vendita: “Buongiorno – chiede un cliente -, vorrei acquistare un televisore con uno schermo da 65 pollici, risoluzione 4K e decoder satellitare interno”; “Certamente – è la risposta -, ne abbiamo vari modelli. Però non mi ha detto la cosa più importante. Lo vuole avvolgibile o componibile?”… Proprio così, non è uno scherzo, nel futuro ormai prossimo del più popolare degli elettrodomestici fanno irruzione due parole, avvolgibile e componibile, fin qui assolutamente estranee alle caratteristiche della televisione. E che si tratti ormai di evoluzioni concrete lo ha testimoniato il recente Consumer Electronic Show di Las Vegas dove LG e Samsung hanno presentato dei modelli perfettamente funzionanti realizzati con queste nuove e strabilianti soluzioni tecnologiche.

Per il televisore OLED R Signature avvolgibile sono previste tre diverse opzioni di funzionamento: da sinistra, Line View, Zero View e Full View.
Cominciamo da LG che negli Stati Uniti ha catalizzato l’attenzione di addetti ai lavori e visitatori con il suo nuovo OLED R Signature. Ed il fatto che si tratti di un modello 4K da 65 pollici, che sfrutta quella che è attualmente la tecnologia con la miglior qualità riproduttiva, passa addirittura in secondo piano di fronte alla caratteristica principale di questa tv, ovvero lo schermo flessibile che si arrotola e srotola, potendo quindi assumere formati diversi piuttosto che scomparire completamente all’interno della sua base (un parallelepipedo rettangolare) quando non viene utilizzato. Una cosa che solo a dirla un paio d’anni fa sarebbe sembrata appartenere a un film di fantascienza…
Nel corso del CES il colosso coreano ha mostrato all’opera il suo gioiello convincendo anche i più scettici: pur sottilissimo perché privo del vetro anteriore, il pannello OLED è apparso molto solido, con dei sostegni posteriori che si dispiegano durante l’operazione di srotolamento a garantirne la stabilità; operazione che, afferma il costruttore, può essere compiuta ben 50.000 volte senza intoppo alcuno. Una soluzione che apre prospettive impensabili, la più evidente delle quali è la possibilità, come detto, di far assumere diversi rapporti di forma a R Signature. Lg ha parlato di tre diverse opzioni di funzionamento, denominate Full View, Line View e Zero View. La prima è quella con il televisore completamente aperto ad assumere il classico formato 16:9. Line View comporta invece una fuoriuscita modesta dello schermo dalla base, con la possibilità di visualizzare informazioni, widget assortiti nonché immagini in formato ridotto. Ed ancora, con il pannello interamente nascosto nella base, R Signature si trasforma in una potente soundbar con potenza di 100 watt. Ma nulla vieta di pensare ad altre modalità di fuoriuscita dello schermo, ad esempio fino a raggiungere il formato widescreen cinematografico in 21:9.

Grazie alla sua capacità di scomparire completamente, OLED R Signature di LG aumenta come mai in precedenza la facilità di posizionamento nell’arredo domestico.
Un prodotto che apre prospettive straordinarie, si diceva. Ci limitiamo a citarne due. Sul fronte domestico R Signature, che immaginiamo verrà presto proposto in tagli assortiti, facilita non di poco il posizionamento nell’arredo, capace com’è di scomparire completamente alla vista quando non utilizzato. L’altra considerazione riguarda la sua vendibilità. Fin qui acquistare una tv da 65 pollici ed oltre comportava ovvi problemi di trasportabilità dell’imballo fino a casa. Con i nuovi modelli avvolgibili si tratterà molto più semplicemente di abbassare uno o due sedili per far entrare nell’automobile un parallelepipedo lungo ma con le altre dimensioni assolutamente contenute. Unica incognita, al momento, il prezzo di vendita, visto che ci sarà da verificare la forbice di costo rispetto ad un OLED tradizionale di pari dimensioni.
Di fronte a cotanta mossa di LG, il suo avversario storico nel derby coreano non solo ha pensato di reagire ma ha addirittura rilanciato sul fronte dell’innovazione!

Lo spettatore può intervenire di volta in volta sullo schermo di una televisione micro LED per adattarlo alla forma più opportuna per il contenuto in riproduzione.
Samsung, infatti, ha approfittato del Consumer Electronic Show per togliere il velo alla sua tv Micro LED da 75 pollici con risoluzione 4K. E qui il salto nel futuro è addirittura doppio, arrivando peraltro a risultati simili all’avvolgibile del rivale, in fatto di gestione dei formati, posizionamento domestico e vendibilità, seguendo però delle strade tecnologiche completamente diverse.

La presentazione della nuova tv Samsung Micro LED da 75 pollici avvenuta a inizio gennaio nel corso del Consumer Electronic Show di Las Vegas.
Per prima cosa c’è la straordinaria qualità riproduttiva garantita dai micro LED. Il pannello, infatti, è costituito da una miriade di micro lampadine gestite singolarmente. Ciascuna di esse è così capace di creare immagini con una notevolissima luminosità di picco (ottima, ad esempio, in modalità HDR) unita ad un contrasto praticamente infinito, quest’ultima caratteristica comune agli schermi OLED. Ma a differenza di quest’ultimi, nel caso delle tv micro LED ogni pixel è inorganico, il che ne garantisce una durata stimabile in vari decenni.
Ma il salto nel futuro, come detto, per il Micro LED di Samsung è duplice. Anche qui, in analogia con LG R Signature, siamo di fronte ad una televisione che suscita stupore. Il motivo? Può essere assemblata a piacimento! Il gigante asiatico ha infatti stipato i suoi micro LED in delle piccole “mattonelle” quadrate che possono essere unite fra di loro grazie a un semplice meccanismo ad incastro, dando vita a un pannello con dimensioni a piacere dell’utente. Se vogliamo, una sorta di Lego ipertecnologico. E per quanto si è visto, il confine fra le varie mattonelle a schermo acceso è assolutamente inavvertibile mentre non si può fare a meno di notare l’eccezionale qualità delle immagini.
Anche qui un paio di riflessioni sulle prospettive aperte da una televisione del genere. In casa, una volta individuata l’area di “montaggio”, sarà possibile intervenire di volta in volta sullo schermo per adattarlo alla forma necessaria (diversi formati cinematografici, riproduzione di fotografie, chat video, ecc.). Ancor più strabiliante quel che potrà avvenire in negozio, dove le televisioni Micro LED verranno vendute sotto forma di pacchi contenenti le “mattonelle” ed i clienti potranno tornare per acquistarne ulteriori ed aumentare così il “polliciaggio” della propria televisione!

Le piccole “mattonelle” quadrate micro LED di Samsung possono essere unite fra loro grazie a un semplice meccanismo ad incastro.
I due big coreani, dunque, hanno monopolizzato l’attenzione in fatto di tv. Ma attenzione, sempre a Las Vegas si è capito che a stretto giro di posta un’analoga lotta a colpi di novità strabilianti potrebbe essere combattuta nella confinante ed immensa Cina, dove di certo non mancano aziende del settore che hanno già mostrato un’adeguata capacità di innovare. Non a caso Hisense e TCL hanno presentato proprio al CES dei televisori molto interessanti sul fronte dell’innovazione. La prima ha mostrato la sua Laser TV basata su un sistema di proiezione che pur facendo uso di un chip DLP elimina la ruota colore con i relativi problemi. Il risultato sono immagini che coprono il 100% dello spazio colore Rec2020 con risoluzione 4K.

TCL ha mostrato il prototipo di una Tv 8K basata su un pannello LCD Quantum Dots retroilluminato con dei micro LED.
Quanto a TCL, ha messo insieme le attuali tecnologie di vertice per confezionare una televisione di alto profilo. Stiamo parlando del prototipo ammirato a Las Vegas, una tv 8K basata su un pannello LCD Quantum Dots però retroilluminato con dei micro LED, quindi con un controllo accuratissimo dei milioni di pixel che compongono lo schermo. Insomma, veramente tanta carne al fuoco per un apparecchio, la televisione, che a quasi cent’anni d’età sembra godere di un’eterna giovinezza.
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via Roberto Montanaro Blog
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