Da una parte il giradischi, dall’altra l’amplificatore e i diffusori ad esso collegati (oppure la soluzione sempre più frequente dei diffusori attivi): in mezzo manca qualcosa. L’elemento che prende il delicato segnale dalla testina, lo equalizza e lo eleva di livello: il ruolo del pre-phono e il nostro campione di mercato nella fascia fino a 600 euro

Un marchio iconico come Thorens
ha in listino anche degli ottimi pre-phono.
Quella che potremmo definire come una “seconda giovinezza” del vinile sta portando con sé anche altri fenomeni, oltre alla impennata di vendite del disco in quanto tale in tutto il mondo. Secondo le indicazioni di RIAA Recording Industry Association of America, quello che è il più prestigioso riferimento nel mondo della musica USA e di riflesso mondiale, le vendite di dischi in vinile nella prima parte del 2019 sono cresciute del 13% circa rispetto a quelle dell’anno precedente, a loro volta già in salita.
Addirittura si è creata la situazione per cui nel 2019 il vinile ha superato come vendite di pezzi quelle del Compact Disc, “vittima” principale del mondo del download e dello streaming. Un fenomeno che ormai è sempre più difficile definire momentaneo: a questo punto ci troviamo di fronte ad un passaggio epocale che avrà ripercussioni anche nel lungo e medio termine. Un po’ quello che è successo nel 1982 quando l’arrivo sul mercato del Compact Disc ha iniziato ad oscurare per lungo tempo proprio la supremazia del disco in vinile come supporto principale per l’ascolto della musica. Una “vendetta” meditata per tanto tempo ma alla fine arrivata…
La situazione attuale vede al momento il giradischi come un elemento hardware sempre più considerato (ed acquistato) dalle nuove generazione di appassionati di musica e di riflesso anche da chi lo aveva spostato in cantina, affascinato dalla riproduzione digitale e dall’utilizzo della musica liquida. Tutto questo ha portato con sé inevitabilmente la riscoperta del pre-phono, quel componente che fa da legame diretto tra il sistema giradischi (base, braccio e testina) con il resto dell’impianto. Un legame che deve rispondere a delle esigenze tecniche ben precise per poter offrire dei risultati. Esigenze che partono dalla equalizzazione RIAA, quella che negli anni ‘50 è stata standardizzata per poter incidere nei solchi di un disco tutte le informazioni necessarie per un’ascolto di qualità. Con questa equalizzazione il segnale registrato subisce un trattamento di manipolazione per poi affrontare, in fase di riproduzione, la stessa equalizzazione al contrario così da creare la risposta in frequenza piatta da 20 a 20.000 Hz come da standard.
Un pre-phono ha come primo compito proprio quello di applicare al segnale che arriva dalla testina questa fondamentale equalizzazione. L’altro compito, non meno delicato, è quello di elevare il livello del segnale in ingresso ad un livello tale che l’amplificatore (o comunque qualsiasi tipo di stadio di amplificazione, come quello dei diffusori attivi) possa gestirlo facilmente. Questo perché un amplificatore ha bisogno al suo ingresso di un segnale che abbia una tensione di almeno 0,6 V. Mentre il lettore CD, e tutti gli altri componenti che possiamo collegare al nostro impianto audio ideale, hanno un livello di uscita sufficientemente ampio per un collegamento diretto, il giradischi (o meglio la testina utilizzata) è ampiamente sotto questo livello per cui c’è la necessità che il segnale venga “amplificato”.
Il problema di questo passaggio è che stiamo parlando di segnali di livello molto basso che vanno dai 3/5 mV (attenzione, milliVolt!) tipici di una testina MM fino a scendere addirittura a 0,1 mV di alcune MC, per cui ogni cattivo funzionamento nel pre-phono si tramuta in rumore, risposta in frequenza poco accurata e quindi suono per nulla hi-fi. Pre-phono che anche nella fascia bassa del mercato sono, in generale, macchine ben realizzate, in grado di supportare adeguatamente un giradischi entry-level e a volte anche qualcosa di più. In qualche caso potremmo anche fare a meno del pre-phono, ciò avviene quando l’amplificatore del sistema ha già un suo ingresso denominato “phono”.
In linea di massima un componente separato fornisce prestazioni migliori e spesso permette anche di poter intervenire in modo attivo sull’abbinamento migliore con la testina, cosa che il semplice ingresso phono (soprattutto in amplificatori di prezzo contenuto) non può fare. Quindi un investimento che porta sicuramente dei vantaggi generali all’ascolto.
SCEGLIERE IL PRE-PHONO
Quando la variabile prezzo è molto ristretta, come nel caso di quelli che proponiamo qui di seguito, bisogna concentrarsi sulle caratteristiche tecniche principali per ottimizzare le risorse. In realtà molti di quelli che abbiamo selezionato come campione del mercato presentano una soluzione che possiamo definire ideale: la possibilità di intervenire su alcuni parametri elettrici per abbinarli il più possibile alla testina in uso.
La testina che utilizziamo ha, ogni modello in modo specifico, una combinazione di elementi come l’impedenza di uscita, il livello, la resistenza e la capacità. Una buona parte dei pre-phono qui di seguito dispone di dip-switch meccanici che permettono di selezionare e abbinare tra di loro queste caratteristiche tecniche. Si tratta di micro interruttori che variano alcuni parametri tecnici sul percorso del segnale proprio per avvicinare il più…
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via Roberto Montanaro Blog
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