martedì 31 gennaio 2017

Quei materiali “critici” sempre più usati dalle fonti rinnovabili

Luca Re
L’Europa finanzia con 3 milioni di euro un progetto che coinvolge trenta partner, tra cui Enea, che dovranno sviluppare l’innovazione scientifico-tecnologica nel campo delle terre rare. Sostituzione e riciclo le alternative contro i rischi futuri di approvvigionamento. Ma i costi sono alti.
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Cobalto, neodimio, platino, indio e gallio sono alcune delle materie prime “critiche” sempre più utilizzate nelle energie rinnovabili, dall’eolico al fotovoltaico, passando per le batterie di accumulo.

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